Vita del Santo
Studente, figlio, amico. Carlo Acutis non è stato solo «l’innamorato di Dio»! È un ragazzo assolutamente normale, ma con un’armonia assolutamente speciale. Carlo nacque nel 1991 a Londra, da genitori italiani, Andrea e Antonia Salzano, che si trovavano in Gran Bretagna per motivi di lavoro. Cresce in un contesto familiare sereno e agiato. Nel settembre 1991 la famiglia rientrò a Milano, Carlo andò a scuola e ricevette i sacramenti, coltivando sempre un’amicizia speciale con Gesù: «Essere sempre unito a Gesù, questo è il mio programma di vita», scrisse quando aveva solo sette anni. Carlo frequenta le scuole elementari dalle suore Marcelline di piazza Tommaseo a Milano. È ricordato come un ragazzo vivace e socievole. Come tutti i bambini, non sempre arriva preparato, si distrae durante le lezioni più noiose, si sbizzarrisce per trovare le giustificazioni più originali. Dai testimoni che lo hanno accompagnato negli anni delle elementari è ricordato per una caratteristica: si fa prossimo ed è generoso. Un ragazzo del suo tempo, amante della natura e dei videogiochi, appassionato d’informatica, ma anche estremamente attento alle esigenze degli altri: faceva volontariato, soccorreva i poveri, aiutava i coetanei nei compiti. Nel frattempo, si rafforzava la sua enorme fede nel Signore e il suo rapporto speciale con il sacramento dell’Eucaristia: «Quando ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi», scriveva. La messa, la comunione e l’adorazione eucaristica quotidiane sono il segreto della sua vita interiore, che lo portano a realizzare il suo progetto di essere «pane spezzato e vino versato», che è il dono generoso di sé. Nel 2006, Carlo si ammala di una violenta forma di leucemia che non gli lascia scampo e lo porta velocemente alla morte, che lo colse nella notte tra l’11 e il 12 ottobre dello stesso anno all’Ospedale San Gerardo di Monza. Carlo affrontò l’estrema prova con serenità, affidando la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa e «per andare dritto in Paradiso senza passare dal Purgatorio». Un giovane che si fece testimone di Cristo negli ambienti in cui visse e con gli strumenti del suo presente, un lucente esempio di fede trasmesso alle nuove generazioni. Dal momento della sua morte, si sono succedute testimonianze legate alla sua fama di santità: già ai suoi funerali accorse una grande folla di persone, moltiplicatasi nel grande evento spirituale del 2022 ad Assisi, dove il suo corpo rimarrà permanentemente visibile.
Agiografia
Per Carlo «l’Eucaristia è l’autostrada per il Cielo», e anche il mezzo più potente per diventare santi in fretta. La santità del giovane ragazzo è stata infatti riconosciuta in tempi da record: il 1° luglio 2018 il decreto sulle virtù eroiche, il 10 ottobre 2020 la beatificazione, il 7 settembre la canonizzazione. In molti, hanno paragonato alcuni tratti della vita di Carlo Acutis a quelle di san Francesco e santa Chiara: tre figure tanto diverse e originali, molto lontane nel tempo, ma unite da un filo rosso che sembrerà collegarle anche nella morte e oltre. Oggi, infatti, il corpo di Carlo Acutis è conservato nel Santuario della Spogliazione, il luogo dove san Francesco si spogliò di tutti i beni fino alla nudità, per seguire Gesù e vivere secondo il Vangelo. Tanti altri sono i tratti che lo accomunano al Poverello d’Assisi: entrambi artefici di vite straordinarie, talvolta apparse controcorrente, in tutto votate a Dio. Non ultimo, anche il rapporto speciale che Carlo ebbe con la natura: «Carlo – scrive la mamma Antonia – amava molto il creato e stare nel verde. Uno dei suoi hobby preferiti durante le passeggiate era costruire croci con il legno che trovava in terra per poi disseminarle lungo la strada: gli piaceva l’idea che qualcuno trovandole si sarebbe ricordato di Gesù crocifisso per amore degli uomini. Altrettanto gli piaceva farsi “ripulitore” dei luoghi visitati sulle zone di montagna o al mare. La terra non poteva diventare – come amava dire – una “pattumiera rotante”, e la natura doveva ritornare al suo splendore». Carlo Acutis ci lascia una duplice eredità: anzitutto il suo amore per Gesù e per l’Eucaristia poi le sue mostre, tra cui ricordiamo quella sui miracoli eucaristici. La testimonianza di Carlo continua a far parlare e a scuotere molte coscienze.
Intervista impossibile di Monsignor Domenico Sorrentino al Santo
Qualche giorno fa mi hanno chiesto di farti un’intervista chiamandola “intervista impossibile”. Ma io, caro Carlo, ti faccio un’intervista vera. Tu sei in Paradiso. Ma il Paradiso è anche qui, perché il Paradiso è Gesù, con il Padre e lo Spirito Santo, con Maria, gli angeli e i santi. Chi mi ha chiesto di intervistarti forse non sapeva che io con te ci parlo sempre. Eccoti, allora la prima domanda: come abitare il mondo dei social in modo libero e consapevole senza lasciarsene fagocitare, ma custodendo il primato dei rapporti umani?
Caro vescovo Domenico, tu sai che io avevo con il computer un rapporto speciale. Mi affascinava. Da quando ho lasciato la terra, il web ha fatto grandi progressi. Ora voi non riuscireste a vivere senza i social. Bisogna però che il computer e i social diventino servitori e non padroni. Quando ero sulla terra, cercavo di usarli per il bene. Attraverso di essi ho veicolato la mostra dei miracoli eucaristici. Bisogna mettere al sicuro la nostra umanità, per non essere schiacciati dalle tecnologie sofisticate. Non è facile, ma è possibile. Volentieri aiuterò quelli che vorranno fare amicizia con me, e attraverso di me, con Gesù.
Cosa pensi dell’intelligenza artificiale? E tu che uso ne avresti fatto?
Anche l’intelligenza artificiale è un dono di Dio. In fondo è uno sviluppo della tecnologia informatica che si basa sugli input dati da noi uomini realizzando cose che ci possono essere di grande aiuto. Io certamente ne avrei fatto uso. Il problema è gestirla in modo che non sostituisca l’umano. Il timone deve restare saldamente in mano a noi.
Quanto è difficile per un giovane della tua età andare contro corrente per testimoniare i valori del Vangelo? Qual è stata la tua forza?
Certo, caro vescovo, ho avuto anch’io le mie difficoltà. Nel libro che tu hai scritto su di me (Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi) hai fatto bene a scrivere che avevo i miei difetti. Hai voglia se ne avevo!!! Ho dovuto faticare per vincerli. Ma con l’aiuto di Gesù ce l’ho fatta. Mi sforzavo di dare buona testimonianza anche quando mi vedevo solo contro tutti. Sai qual era la mia forza? Ogni giorno andavo a Messa. Ogni giorno dicevo il rosario. Solo così mi sentivo forte come un leone! Non avevo paura di nessuno.
Come spiegheresti, a partire dalla tua esperienza, il rapporto tra l’Eucaristia e i poveri, entrambi da te tanto amati?
Semplice: come nell’Eucaristia anche nei poveri è presente Gesù. Egli stesso ce lo dice: “Ero affamato e mi avete dato da mangiare…”. Gesù nell’Eucaristia ci dà sé stesso da mangiare. Nei poveri ci chiede qualcosa da mangiare. E tante altre cose di cui essi hanno bisogno. Ma è sempre Lui. Lo capiva bene san Francesco e con il suo aiuto l’ho capito anch’io. Per questo Gesù ti ha ispirato a mettere il mio corpo mortale nel Santuario della Spogliazione, proprio nel luogo dove san Francesco si spogliò fino alla nudità, per essere solo di Dio e dei poveri. Dillo a tutti, caro vescovo: chi ama i poveri, ama Gesù. E dà a tutti il mio saluto. Grazie.
Sono io che ringrazio te Carlo, a nome di tutti i lettori e i devoti, soprattutto di tanti ragazzi e adolescenti. Ti vogliamo bene. Sei proprio un “sorriso di Cielo”!
Segni Iconografici distintivi
È ritratto in abiti moderni (maglietta, felpa, jeans) che riflettono la sua giovinezza e il suo tempo. Talvolta viene raffigurato con un computer portatile, simbolo del suo mettere la tecnologia al servizio del Vangelo, e con lo sfondo che richiama l’Eucaristia, la sua grande passione.
Tradizione gastronomica legata al culto
Carlo ama il calcio, gli animali e passare il tempo con gli amici. Zaino in spalla, connessione continua, patito di informativa… Carlo è un ragazzo del suo tempo. Non è difficile associarlo allo street food, ai cibi tradizionali, alle specialità gastronomiche tipiche della cucina locale, regionale, etnica. Tra i suoi coetanei c’è chi preferisce il cibo locale come piadine, fritto misto, una gustosa pizza a portafoglio, e chi sceglie lo street food internazionale, tra cui succulenti hamburger, hot dog, ravioli cinesi, empanadas, fajitas e il sempreverde kebab con le sue particolari salse.
Curiosità
A soli 11 anni, Carlo iniziò a raccogliere informazioni e fotografie di miracoli eucaristici avvenuti in tutto il mondo. La sua missione era far conoscere la bellezza e la potenza del Sacramento dell’Eucaristia, cercando di avvicinare i giovani alla fede. Non si limitava a raccogliere materiale, ma lo organizzava in modo meticoloso, creando un database con tutte le informazioni su questi miracoli.
Questo lavoro culminò nella realizzazione di un “museo virtuale” sui miracoli eucaristici, che è ancora oggi visibile online e che Carlo aveva creato per sensibilizzare le persone al valore della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. La sua passione per questo tema era così grande che riusciva a trasmettere agli altri, anche a chi non praticava, l’amore per l’Eucaristia. Questo amore per l’Eucaristia e la sua capacità di usare la tecnologia per diffondere la fede sono diventati tratti distintivi della sua vita, e continuano a ispirare molti giovani oggi. Carlo Acutis diventa santo il 7 settembre, il primo dei millennials e dell’era digitale.
Preghiere a San Carlo Acutis
O Dio, nostro Padre,
grazie per averci dato San Carlo Acutis,
modello di vita per i giovani
e messaggio di amore per tutti.
Tu lo hai fatto innamorare
del tuo Figlio Gesù, facendo dell’Eucaristia
la sua “autostrada per il Cielo”.
Tu gli hai dato Maria, come Madre amatissima,
e ne hai fatto col rosario un cantore della sua tenerezza.
Accogli la sua preghiera per noi.
guarda soprattutto ai poveri,
che egli ha amato e soccorso.
Anche a me concedi, per sua intercessione
la grazia di cui ho bisogno… .
Ponendo Carlo Acutis tra i Santi della tua Chiesa,
il suo sorriso risplenderà per noi in eterno
a gloria del tuo nome.
Amen.
(di mons. Domenico Sorrentino)
O Dio, che nella tua infinita misericordia hai donato a San Carlo Acutis
un cuore ardente di amore per te e per i fratelli,
ti chiediamo di ascoltare la nostra preghiera.
Attraverso la sua intercessione, concedi a tutti noi
la grazia di seguire il suo esempio di fede, umiltà e carità.
Fa’ che possiamo imparare da lui a riconoscere la tua presenza in ogni momento della nostra vita,
a vivere con gioia e coraggio la nostra vocazione cristiana,
e a diffondere il tuo amore nelle piccole e grandi cose della quotidianità.
Ti preghiamo, o Dio,
San Carlo Acutis possa essere per tutti noi un faro di luce,
un giovane santo che ci guida verso te, aiutandoci a rimanere fedeli al Vangelo.
Fa’ che, come lui, possiamo usare i talenti che ci hai dato per servire gli altri
e per testimoniare la bellezza del tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
(di Autore Anonimo)
Fonti
- Carlo Acutis. Sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi originali, non fotocopie, Domenico Sorrentino, Edizioni Francescane Italiane.
- Carlo Acutis Beato, La vita oltre il confine, Francesco Occhetta, Editrice Velar.