Ad essere coppia e famiglia si impara insieme!
Don Christian Malachin, a Rovigo, oltre alla cura della parrocchia di S. Bartolomeo si dedica con grande passione alla pastorale delle famiglie e di quanti, dopo un'esperienza sponsale, sono nuovamente alla ricerca di un sentiero smarrito. E se la fretta fagocita il tempo che ogni coppia - anche con figli - dovrebbe dedicarsi, ecco che qualcuno si offre per stare, almeno un sabato al mese, insieme ai bambini, lasciando liberi mamma e papà.
Cinquantun’anni, prete da diciannove, da otto anni responsabile della pastorale familiare nella diocesi di Adria – Rovigo (200 mila abitanti, un centinaio di parrocchie). E poi è assistente del Consultorio diocesano e della Casa di Spiritualità Ca’ Verta (in veneto: “casa aperta”), un centro di accoglienza per coppie, separati e vedovi. Lui è don Christian Malanchin, che come primo incarico è parroco a Rovigo, a S. Bartolomeo Apostolo, nel cosiddetto vulgo di San Bortolo. Don Christian nutre un’attenzione particolare per la famiglia, le coppie, i minori e la fragilità delle relazioni. Nella sua formazione c’è una laurea in Giurisprudenza ed esperienze nel campo civile e della pubblica amministrazione, e ora nella vita della sua comunità parrocchiale, che condivide con don Andrea, con lui parroco in solido, sono maturati diversi progetti dal nome suggestivo: “Ti regalo del tempo”, “Nati per amare”, “Cammini Emmaus”, “Crescere insieme”.
«Le famiglie oggi sono fagocitate sempre più dagli impegni dei figli – spiega don Christian – e le coppie si trascurano. Per questo abbiamo fatto in modo che, almeno un sabato al mese, potessero trascorrere una serata solo in due, lasciando i figli con le nostre animatrici parrocchiali. Un vero e proprio servizio di baby sitting qualificato dalle 20.45 alle 23, ma d’estate anche fino a mezzanotte, una opportunità finanziata dall’8xmille alla Chiesa cattolica (ai genitori è richiesto un contributo libero). Estraendo da un cesto un bigliettino forniamo loro spunti di dialoghi da vivere in coppia: il “matricomio”, come è stato spiritosamente definito da una coppia di Napoli. Spesso i bambini – fino ad una trentina – non vogliono andare via, giocano, partecipano ai cineforum. D’inverno le adesioni sono limitate, ma in primavera e in estate crescono a dismisura. I bimbi amano guardare i film e discutere con i loro educatori, addolciti da uno spuntino goloso».
«“Ti regalo del tempo” – commenta la Famiglia Callegari – è un’esperienza famigliare alla quale non possiamo mancare. Dona un paio d’ore ai genitori per poter comunicare tra loro, e ai bambini un motivo d’incontro sincero e amichevole, dai buoni contenuti e valori umani. Ottima iniziativa della pastorale familiare diocesana, che si prodiga e dà sempre il meglio di sé».
«Ma la famiglia – riprende don Christian – è anche fragilità esistenziale: ci sono single di 40 o 50 anni che non hanno trovato ancora l’anima gemella perché spesso il connubio casa-lavoro non concede altro, imbottigliati dalla famiglia di origine che risucchia. Occorre ricreare il tessuto amicale, perché i vecchi amici si sono sposati o hanno lasciato la propria terra. “Nati per amare” è allora un’esperienza per single dai 35 ai 55 anni nella chiesa di S. Agata di Lendinara, dove ha sede un convento di frati minori cappuccini. Una volta al mese viviamo un’apericena, occasione per conoscerci, raccontarci, esporci in qualche modo. Arrivano anche dalle diocesi vicine: Modena, Ferrara, Padova e addirittura Verona. Da tre anni viviamo questo percorso che, nei primi tempi, non è stato facile. Tutti i partecipanti sembravano pulcini intimiditi, poi sono sbocciati come fiori e hanno cominciato a frequentarsi con nuovi appuntamenti: una pizzeria riserva uno spazio per questo gruppo. La nostra équipe consta di una ventina di volontari e sono coppie, single o separati. Abbiamo mutuato questa esperienza, rivisitandola, da Padova: la prima realtà nata in Italia per S. Antonio Casamenteiro, che è una devozione popolare legata al santo di Padova proprio per cercare l’amore, spiritualmente molto ricca. In estate organizziamo uscite e itinerari turistici. Insomma mostriamo loro che non bisogna mai rinunciare a vivere, che la vita a qualsiasi età riserva sempre nuove possibilità e che legami inaspettati possono nascere davvero”.
«L’ iniziativa è bellissima – ricorda Nicoletta – ed è di grande aiuto per chi partecipa. Personalmente posso dire che il team è formato da persone eccezionali che con le loro riflessioni basate sulla Parola di Dio aiutano a trovare dentro di noi la forza e il coraggio per affrontare le difficoltà di ogni giorno. È un percorso che vivo con molta serenità cercando di aprire il cuore e con lo sguardo rivolto al Padre che allunga la Sua mano. Un grande dono ricevuto per il quale vorrei ringraziare».
«La persona separata non esiste – prosegue nella sua narrazione don Christian – ma esistono tante persone con situazioni diverse, da un anno o da quindici. Un conto è vivere ai margini, un conto è vivere inserito nel tessuto sociale la condizione di separato, e chi decide pure di non risposarsi: “Cammini Emmaus” nasce per questo. Aiutiamo le coppie a vivere la fatica dei sacramenti che non si ricevono, creando un forte senso di accoglienza, senza giudicarli in alcun modo. Chi li coordina sono solo coppie separate, preparate e formate dalla nostra pastorale diocesana e su questo la mia competenza giuridica viene messa a frutto, in particolare nell’anno giubilare, vivendo diverse iniziative in casa nostra».
«Sono entrata nel cammino Emmaus circa 5 anni fa – dichiara Barbara -. Ero entusiasta al pensiero che ci fosse una possibilità di tornare in Chiesa da divorziata e mettermi al cospetto di Dio senza abbassare lo sguardo. E qui ho trovato una meravigliosa accoglienza e sorrisi sinceri di persone che sembravano dirmi: “Conosciamo le tue ferite, sono le nostre stesse”. Nessun giudizio, solo vicinanza, calore, comprensione. E il cammino prosegue ora nella condivisione della Parola, nella riflessione e nell’ascolto reciproco grazie anche alle nostre due preziose guide».
Don Christian non omette di citare il progetto dedicato alle scuole materne: “Crescere insieme”. «Nel nostro territorio – dice – abbiamo una forte tradizione di scuole materne gestite da parrocchie o associazioni ecclesiali. Perché non offrire allora una proposta ai genitori, e non solo ai minori? Siamo o non siamo una comunità educante? L’aspetto educativo è condivisione di vissuti, suggerimenti pratici quotidiani, possibilità di far parlare i genitori che spesso non si fidano. Abbiamo avviato nel settembre 2024 questa esperienza che non è una scuola teorica per genitori. Per conoscerci dobbiamo calarci nel vissuto concreto e vivere i vari contesti. Gli psicologi offrono consulenza familiare come facilitatori. I nostri incontri sono sempre strutturati a partire dalla convivialità, cui seguono video e filmati che suscitano interrogativi, per i quali ci si divide in piccolissimi gruppi (cinque o sei persone), altrimenti i salotti non sono costruttivi. Nessuno monopolizza l’incontro, ci si attiene all’argomento, nessuno contesta le idee dell’altro, nessuno si accavalla. Tutto questo in contrasto con la comunicazione imperante dei social e della televisione».
«Se dovessimo usare una parola per descrivere “Crescere insieme” – commentano Martina e Lorenzo – questa sarebbe condivisione. Pensiamo sia molto importante al giorno d’oggi condividere le esperienze dell’essere coppia e dell’essere genitori. Per noi è stato utile oltre che interessante perché parlando con gli altri genitori, a partire dal video proposto, ci siamo resi conto che non siamo soli, che le problematiche che abbiamo noi nell’essere coppia e genitori non sono solo nostre. È stato anche un momento di crescita perchè confrontandoci con gli altri partecipanti abbiamo scoperto nuovi punti di vista da cui guardare le situazioni. Ringraziamo don Christian e la pastorale familiare per la possibilità che ci è stata donata”.
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da don Christian Malanchin)