29 Gennaio 2019

Con don Diego la periferia romana è luogo della prossimità

Don Diego Conforzi è il parroco di Sant'Ugo alla Serpentara, a Roma. “La mia casa è dove mi sento in famiglia, e dunque questa comunità è la mia casa”, ha detto raccontando per la campagna "Offerte" del 2019 la propria esperienza di giovane prete.

“La periferia? È il luogo della prossimità, della vicinanza alle esigenze di tanti. Questo mette in moto un dinamismo speciale, perché è importante raggiungere tutti i dimenticati”. Parola di don Diego Conforzi, parroco di Sant’Ugo, tra Val Melaina e Nuovo Salario, a Roma. Una comunità di 20 mila abitanti, diventata protagonista quest’anno, insieme al suo parroco, della campagna tv Cei che invita a partecipare con un’Offerta alla missione dei sacerdoti diocesani. Dal più lontano al nostro.

Preti come don Diego, che si fanno pane spezzato per il Vangelo e per i fratelli. E che le nostre Offerte raggiungono in tutta Italia, dai piccoli centri ai quartieri di nuova espansione urbana, dalle isole alle parrocchie di montagna. Don Conforzi, 40 anni, sacerdote da nove, è al primo incarico come parroco, dopo una lunga esperienze negli oratori della periferia romana. Come altri sacerdoti nel nostro Paese, si è visto affidare quadranti popolatissimi della città, dove raggiungere gli altri è più difficile, perché i luoghi di aggregazione o di verde pubblico sono pochi o inesistenti. Dove conquistare la fiducia significa raccogliere concretamente esigenze diverse: da una crescita di qualità per i giovani, a progetti per spezzare la solitudine tra gli anziani.

Dalle iniziative per le missioni, che fanno sentire tutti partecipi di un mondo più vasto, agli appuntamenti comunitari che fanno incontrare e conoscere persone che prima si incrociavano senza parlarsi. “Dal quartiere al villaggio” hanno scritto i collaboratori del parroco. Ci sono dunque strumenti umani e il dinamismo del Vangelo dietro alla parrocchia e al sacerdote dello spot tv di quest’anno. Segni particolari: non ci sono attori. Tutti i protagonisti che vedete sono abitanti del quartiere, che hanno deciso di fare la loro parte per raccontarlo. Anche per questo don Diego non ha dubbi: “La mia casa è dove mi sento in famiglia, e dunque questa comunità è la mia casa”.

29 Gennaio 2019
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