27 Gennaio 2023

Fiano: famiglie giovani, una nuova chiesa e tanta solidarietà

È il comune più giovane del Lazio, grazie ad un piccolo esodo di giovani famiglie della Capitale. Presto nella zona più abitata sorgerà una nuova chiesa, ma il centro storico non viene abbandonato a se stesso e la comunità cristiana si distingue nella solidarietà.

A Fiano Romano, cittadina alle porte di Roma, nella Valle del Tevere, nel 2002 c’erano poco più di settemila abitanti. Oggi ce ne sono circa diciottomila. Tante le giovani coppie arrivate dalla Capitale, attratte dai prezzi più abbordabili delle case, dalla possibilità di acquistare una villetta con giardino e posto macchina nella zona nuova. Mentre la popolazione cresce, infatti, il centro storico si svuota.

«Restando soprattutto b&b e appartamenti in affitto, in gran parte occupati da dipendenti della sede Amazon di Passo Corese, a pochi chilometri di distanza, mentre il paese sta diventando sempre più una periferia romana». A raccontare il cambiamento è don Terzilio Paoletti, parroco dell’unica parrocchia di Fiano Romano, Santo Stefano Protomartire. Anche questa nel centro medioevale e in procinto di trasferirsi altrove, fuori dalle mura fortificate. Proprio come stanno facendo i fianesi.
«C’è stata una crescita demografica importante – prosegue il sacerdote –. Nell’aula liturgica entrano 250 persone al massimo. Gli spazi sono insufficienti anche per i 400 bambini che frequentano il catechismo, senza contare i ragazzi che si preparano alla cresima, il settore giovanile, i movimenti.

Lo scorso anno a Fiano sono nati 161 bambini: siamo stati il comune nel Lazio con il maggior numero di nascite»,

racconta ancora il parroco.

Dati evidenziati anche dal sindaco della cittadina alle porte di Roma, Davide Santonastaso: «Secondo un’indagine Istat del 2021, Fiano è stato rilevato come il comune più giovane della Regione Lazio – ricorda il primo cittadino –. Si sta verificando un vero e proprio esodo da Roma; tante coppie giovani sono attratte non solo dai prezzi più bassi delle abitazioni, ma anche dalla qualità dei servizi offerti». Nella zona dove sorgerà il nuovo complesso parrocchiale, ad esempio, ci sono impianti sportivi, esercizi commerciali, scuole. «Puntiamo molto sul Palazzo Ducale Orsini, di proprietà del Comune – aggiunge Santonastaso –, che stiamo pian piano ristrutturando; abbiamo inaugurato una nuova biblioteca, organizziamo eventi di natura artistica e culturale nelle sale del castello».

La torre merlata svetta sulla cittadina. Per questa comunità in crescita urge una chiesa più grande e il sogno sta per realizzarsi, grazie anche ai fondi dell’8xmille. «Non avremo solo un nuovo edificio di culto – annuncia don Terzilio –, ma una vera e propria cittadella, con campi sportivi e spazi di aggregazione. Una delle criticità di Fiano è proprio che mancano i luoghi di incontro. La comunità non è omogenea e radicata sul territorio, quindi è ancor più importante conoscersi, fare gruppo». Già approvato il progetto del nuovo complesso che sorgerà sulla via Tiberina (qui sotto il video); ci saranno un portico, un alto campanile, un auditorium e tante aule per il catechismo.

Il centro storico, però, non viene dimenticato. Mentre l’amministrazione comunale promette sgravi fiscali a chi apre un’attività all’interno delle mura, riqualificando magari una vecchia cantina, la parrocchia sistema il punto di prima accoglienza, dove negli ultimi anni sono state accolte famiglie sfrattate, tossicodipendenti, donne vittime di violenze domestiche, un giovane senza dimora. «Cerchiamo di dare risposte concrete alle sollecitazioni che riceviamo – dice il parroco –. Ci siamo chiesti:

cosa possiamo fare in concreto per chi ha bisogno, anziché stare a pagare stanze in alberghi all’occorrenza?

Così abbiamo acquistato una struttura, mettendo da parte soldi un po’ alla volta, grazie alla generosità dei fedeli e in parte anche ai fondi dell’8xmille. Si tratta di un palazzetto cielo terra diviso su due piani. Attualmente non ospitiamo nessuno perché stiamo facendo dei lavori di sistemazione». L’obiettivo? Accogliere sempre di più. «Al piano terra stiamo ricavando stanze con 12 posti letto, tutte con bagno privato – annuncia don Paoletti –, più un salone comune e una grande cucina. Al piano superiore faremo invece un centro diurno per gli autistici leggeri». Da marzo a settembre hanno trovato rifugio a Fiano Romano anche 24 ucraini, mamme e bambini scappati dalle bombe. «Avevamo dei contatti con la Protezione Civile presente al confine polacco – racconta il parroco –, e così

con alcuni volontari abbiamo affittato 4 pullmini da nove posti e siamo andati fino in Polonia.

Prima l’appuntamento era in Repubblica Ceca dove avrebbero portato lì i profughi con il treno. Ho ancora in mente queste grandi stanze dove venivano accolte mamme con bambini piccolissimi, i loro sguardi terrorizzati, i pianti… Del nostro gruppo faceva parte anche una signora ucraina che vive a Fiano e ci faceva da interprete. Così, in neanche venti minuti, abbiamo riempito i pullmini con 24 persone che volevano venire a Roma. Per i bambini avevamo portato regali, caramelle. Ma ce n’era uno in particolare molto diffidente, che ci tirava calci e non voleva ci avvicinassimo. Piano piano lo abbiamo conquistato». Arrivati in Italia, in pochi giorni tutti i bambini sono stati inseriti nelle scuole di Fiano e coinvolti nelle attività dell’oratorio. Per le mamme si sono cercati dei lavoretti, chi in albergo, chi in famiglie a Roma. «C’è stata una risposta incredibile della popolazione, c’è chi ha portato queste famiglie nei negozi a comprare vestiti nuovi, chi portava loro ogni giorno da mangiare, chi si è improvvisato insegnante nei corsi di italiano.

Le cose invisibili – conclude il sacerdote riferendosi alla generosità dei fedeli – sono sempre più grandi di quelle visibili».

(Giulia Rocchi)

27 Gennaio 2023
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