‘La Pulce’ rivive grazie a tre sacerdoti e a tanti volontari
Un luogo del cuore, una casa per campi scuola ed esperienze formative che ha lasciato un solco nel cuore di generazioni e generazioni di ragazzi grazie alla bellezza struggente dei paesaggi naturali e a una costruzione fatta apposta per i grandi gruppi. Dopo qualche tempo di inattività Villa Maria Regia, detta "La Pulce", è tornata a splendere come un tempo e a regalare anche ai nostri ragazzi emozioni indelebili.
Il territorio di Loiano è un habitat di una ricca biodiversità che conferisce a questa zona dell’appennino bolognese un fascino selvaggio d’altri tempi. Qui, immersa nel bosco, tra sceniche gole, ricca vegetazione, pittoreschi ruderi, sentieri suggestivi, torrenti e paesaggi mozzafiato, rivive Villa Maria Regia detta La Pulce, grazie all’impegno di tre sacerdoti dell’arcidiocesi di Ferrara – Comacchio: don Pietro Predonzani, don Massimo Cavalieri, don Vittorio Serafini.
La casa, un tempo del Seminario di Comacchio, chiuso per mancanza di vocazioni da diversi decenni, era passata negli ultimi anni alla gestione del Seminario di Ferrara, fino a dicembre del 2023, allorché, per decisione dell’arcivescovo Perego, si è deciso di affidarla direttamente a un gruppo di volontari che si sono occupati nel tempo della struttura. Sostenuti dai tre sacerdoti, hanno accettato la sfida costituendo l’associazione La Pulce nel cuore APS. L’associazione si ispira ai valori dell’Azione Cattolica – spiega la socia Cecilia Cinti -: in tutto siamo circa duecento e molti di noi sono educatori. L’intento prioritario è stato di occuparsi della gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della casa, per garantire in primo luogo i campi dell’ACR e inoltre di valorizzarla per renderla un luogo accogliente a disposizione di parrocchie, gruppi, associazioni, movimenti e famiglie per tutto l’anno, collaborando con il territorio e cercando di essere opportunità e risorsa anche per l’Appennino circostante”.
Don Massimo Cavalieri, classe 1955, parroco a S. Maria della Neve e S. Pio X in Lagosanto (FE), ossia nella parte orientale della Pianura Padana, in corrispondenza delle Valli di Comacchio, nel cosiddetto Vicariato di San Guido Abate, sfoglia il suo libro dei ricordi per raccontare l’esperienza vissuta nei campi-scuola a Loiano e i tanti momenti di vita comunitaria. “La mia prima partecipazione avvenne nel 1966 – dichiara – quando, in prima media, ero al mio primo anno da seminarista nella Diocesi di Comacchio. Avrebbe potuto essere un’esperienza isolata, perché il seminario di Comacchio già nel 1967 si trasferì al Seminario di Ferrara, che per il periodo estivo svolgeva attività nella Villa del Seminario al Passo della Mendola (TV). E invece, la Provvidenza mi riportò a Loiano una decina d’anni più tardi, quando ormai frequentavo gli studi teologici. Nell’estate del 1977 dal Passo della Mendola il giovane teologo venne catapultato a Loiano da un giorno all’altro come aiuto animatore ai campi scuola ACR. Da quella prima esperienza, trascorsi a Loiano le mie estati fino all’ordinazione sacerdotale nel 1979. Divenuto sacerdote nel giugno di quell’anno, con l’incarico di cappellano a Massafiscaglia, nella bassa ferrarese, conobbi i bravi animatori di quella parrocchia; subito ci siamo messi in gioco per preparare i campi estivi ACR a Loiano. Ricordo con affetto due estati di gioiosa condivisione trascorse a Loiano con i ragazzi, gli animatori, suor Antonella e le cuoche di Massa Fiscaglia. Dopo la nomina a parroco di Vaccolino, nel 1981, sono stato anche nominato assistente ACR nell’antica diocesi di Comacchio, che si sarebbe unita di lì a pochi anni, il 30 settembre 1986, con l’arcidiocesi di Ferrara. Fino al 1994 ricordo con gioia e riconoscenza tredici anni di impegno in parrocchia e altrettanti anni di campi-scuola organizzati a Loiano con le parrocchie affidatemi come servizio pastorale di Vaccolino, Pomposa, Volano. Dal 1994 con la nomina di parroco a Lagosanto è cambiata la comunità che mi è stata affidata, ma non l’impegno e il legame con la casa di Loiano. Si sono susseguite ininterrottamente le estati con i campi-scuola, con sempre rinnovate proposte di crescita personale e di fraternità per i nostri ragazzi, piccoli e grandi. I campi-scuola a Loiano superando i confini della parrocchia, sono diventati esperienza di condivisione e scambio. I nostri ragazzi di Lagosanto imparano a conoscere e confrontarsi con i loro coetanei che vivono nei paesi vicini, come Codigoro, Mezzogoro, San Giuseppe, Bosco Mesola, Comacchio, Porto Garibaldi. E così arriviamo ad oggi. Per la prima volta nella vita parrocchiale di Lagosanto questa estate riusciamo ad organizzare tre campi-scuola in autonomia: uno per i bambini delle scuole elementari, uno per quelli delle medie e, infine, uno per i giovanissimi delle superiori. Lo spirito resta immutato e sostenuto dalla rete di amicizia e collaborazione tra le associazioni parrocchiali di AC, sicuramente espressione del valore che le famiglie dei ragazzi danno a tale esperienza, soprattutto che si possa proseguire con rinnovato entusiasmo. Ringrazio la Provvidenza, le famiglie, i ragazzi, gli educatori e gli animatori che rendono viva la loro estate con l’esperienza dei campi a Loiano, accogliendo il dono della formazione e di grazia per la loro crescita cristiana e associativa. Auguro a quanti hanno fatto esperienza dei campi a Loiano nel passato, ora divenuti donne e uomini adulti, di essere testimoni della bellezza di tali esperienze per le nuove generazioni. Auguro a La Pulce di continuare ad essere un punto di luce e di speranza che arde sempre attraverso la fede, l’amore, la gioia”.
“Per sostenerci- riprende Cecilia dell’associazione La Pulce nel cuore – cerchiamo di raccogliere fondi nei modi più variegati che vanno dai mercatini di fiori, biscotti e lavoretti creativi, alla raccolta punti nei supermercati, lotterie, e partecipazione a bandi. Un futuro sostenibile per la Pulce è un progetto di crowdfunding con Banca Etica che ci ha impegnato recentemente e grazie al quale potremo installare i pannelli fotovoltaici e consentire ai ragazzi di tenere bassa la quota di partecipazione ai campi, per renderli accessibili a tutti. Un’altra iniziativa è il cosiddetto Pranzo mare e monti in collaborazione con tutti i volontari delle associazioni locali di Loiano, un pranzo a base di pesce a Villa Maria Regia e una cena estiva a base di prodotti montanari. E poi c’è un corso di formazione per cuochi volontari, nell’ottica del mangiar sano, sostenibile, finalizzato a ridurre gli sprechi. A maggio scorso abbiamo poi realizzato il campo scuola lavoro Va’ e ripara la mia casa, percorsi teatrali esperienziali sui temi dell’enciclica Laudato si’, per il suo decennale, e sul Cantico delle Creature”.
Insomma un luogo del cuore a cui don Vittorio Serafini ha dedicato anche un libro: Le memorie di una pulce 1948-2018: i primi 70 anni di Villa Maria Regia. Don Vittorio, 76 anni, parroco a Quartesana, collaboratore dell’unità pastorale omonima che comprende Cona, Codrea, Cocomaro di Cona e Focomorto, nonché direttore dell’ufficio catechistico e dell’ufficio scuola, con entusiasmo riporta la sua testimonianza dai tempi in cui era appena stato ordinato sacerdote. “A 24 anni – dice – ho organizzato il primo campo-scuola a Villa Maria Regia. A 60 anni pensavo di essere in dirittura d’arrivo. A 75 anni, invece, ero ancora lì a condurre i ragazzi al torrente Savena e a spiegare al campo base il gioco dell’alce rossa. Oggi a 76 anni ringrazio Iddio di avere messo sul mio cammino una casa che mi ha dato tanto, un luogo dove ho molto amato, ma sono stato amato ancora di più”.
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da Cecilia Cinti)