17 Ottobre 2022

“Sono umili e disponibili con tutti: per questo li sostengo”

Manteniamo riservata la sua identità, come ci ha chiesto. Ma ringraziamo davvero di cuore questa donatrice, Maria Pia, che in una lettera bellissima e sincera ci spiega perché, pur consapevole dei loro limiti, ha incominciato a sostenere i sacerdoti.

Difficilmente nella stessa lettera si trovano tante ricchezze, tutte insieme. È successo con questa, che siamo stati autorizzati a pubblicare omettendo il cognome dell’autrice e una minima parte del testo.
C’è la testimonianza di una educazione ricevuta in gioventù e riaffiorata nel corso degli anni, c’è uno sguardo lucido e consapevole sui limiti e sugli errori di alcuni sacerdoti, ma c’è soprattutto la consapevolezza che la maggior parte di loro sono accomunati, pur in regioni d’Italia diverse e in contesti socio-culturali dissimili, da una stessa grande forza, la fede, che li rende umili e disinteressati. Grazie, Maria Pia, per questo regalo. È bello farlo diventare patrimonio condiviso e renderlo accessibile a tutti, per essere sempre più e sempre più sinceramente “uniti nel dono”. Ecco la lettera.


Non amavo sostenere i preti e la Chiesa. Di formazione ed educazione cattolica, ho virato verso l’ateismo subito dopo l’adolescenza. A Dio mi sono riavvicinata intorno ai 50 anni e specie più tardi, quando è morto il mio credentissimo papà.

Direttamente o indirettamente ho conosciuto diversi sacerdoti e suore, non tutti esempi di virtù.
Ora ho 70 anni e quello che mi colpisce sempre, andando a messa in chiese e città diverse, è riconoscere una identità trasversale nelle prediche di preti anche tanto differenti tra loro.
In tutte le omelie si può cogliere il tentativo di spiegare la parola di Dio nel mondo di oggi. Certo, stili e capacità oratorie variano ma si percepisce un unisono, un filo che li tiene uniti e che io penso sia Dio.
Vedo i preti lavorare con disponibilità su tanti fronti (centri d’ascolto, anziani, poveri, emarginati) e affrontare tante persone così dissimili (analfabeti o quasi, disagiati psichici, persone sporche, persone noiose, simpatiche, antipatiche, persone violente, malati, moribondi, anziani, bambini…).
Vedo preti sempre pronti ad ascoltare e aiutare, senza nessun ritorno né economico né di “carriera”; a volte senza neppure ricevere un ringraziamento.
Mi colpisce poi l’umiltà nello stile di vita di molti preti, non la trascuratezza ma l’umiltà.
Mi chiedo allora cosa dia loro forza e mi rispondo che deve essere la fede, questo potente sostegno che loro cercano di condividere con tutti. Allora li ringrazio e li scuso per le eventuali loro mancanze o errori di comportamento, che a volte possono creare disagio.
Da giovane donavo per obiettivi precisi a organizzazioni laiche o religiose.
Poi, lentamente, ho cominciato a donare alla Chiesa e ai preti, come facevano mamma e papà.
Grazie.

Maria Pia

17 Ottobre 2022
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