Vita del Santo
Luca, Evangelista di cui purtroppo conosciamo poche notizie certe, è tradizionalmente considerato nato ad Antiochia, una città di grande importanza nell’antica Siria. La sua famiglia, probabilmente pagana, si convertì al cristianesimo, ma i dettagli della sua infanzia e giovinezza sono avvolti nel mistero. Si narra che fosse medico, una professione che spiega la sua particolare attenzione nei racconti delle guarigioni di Gesù. Intorno all’anno 50 d.C., incontrò Paolo, che lo chiamò «Luca, il caro medico». Fu compagno fedele di Paolo per circa diciassette anni, accompagnandolo anche durante la sua ultima prigionia. Nei suoi scritti, Luca fa spesso riferimento a Paolo, sottolineando il loro stretto legame. Pur non essendo uno dei dodici Apostoli, Luca raccolse testimonianze dirette di testimoni oculari e scrisse il terzo Vangelo, il più lungo e stilisticamente raffinato, e gli Atti degli Apostoli, che raccontano la diffusione del cristianesimo nelle prime comunità. Il suo stile è particolarmente attento a sottolineare la misericordia di Dio, la gioia e il ruolo importante delle donne nel messaggio di Gesù. Sulla sua morte esistono diverse ipotesi: una tradizione lo vuole martire in Grecia, altri sostengono che sia stato crocifisso a Patrasso insieme ad Andrea, mentre altri ancora pensano sia morto di morte naturale in età avanzata. La vita dell’Evangelista Luca resta quindi un mistero rispetto ad altre figure bibliche, ma il suo contributo è fondamentale per comprendere il messaggio cristiano. Dante Alighieri lo definì «scriba della mansuetudine di Cristo», un titolo che ne sottolinea la dolcezza e la profondità.
Agiografia
L’Evangelista Luca è una figura centrale nel cristianesimo, autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Il suo Vangelo ha un ruolo fondamentale nel Nuovo Testamento perché presenta un messaggio universale: la salvezza è per tutti, senza distinzione di popolo, ceto sociale o genere. Luca sottolinea soprattutto la bontà, la misericordia e il perdono di Gesù, ponendo particolare attenzione ai poveri, ai malati e agli emarginati. Paolo stesso, nelle sue lettere, parla con affetto della sensibilità di Luca e del suo impegno verso gli altri. A differenza degli altri Vangeli, Luca mostra il lato umano di Gesù, descrivendo le sue emozioni e la sua compassione profonda. Inoltre, dedica spazio alle donne, narrando episodi in cui esse giocano un ruolo decisivo. Il Vangelo di Luca è scritto in modo chiaro e organizzato, con un equilibrio tra la vita pubblica di Gesù, i suoi insegnamenti e i miracoli. Contiene molte parabole uniche, come il Buon Samaritano e il Figliol Prodigo, che offrono insegnamenti morali rilevanti anche oggi. Luca dimostra grande attenzione nel collocare i fatti storici nel loro contesto, citando governanti e avvenimenti del tempo, rafforzando così la credibilità del racconto. Il suo Vangelo è collegato agli Atti degli Apostoli, che raccontano la diffusione del Cristianesimo e l’opera dei primi apostoli, in particolare di Paolo. In sintesi, l’Evangelista Luca presenta il Cristianesimo come una fede inclusiva e universale, rivolta a tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine o condizione. Il suo contributo è fondamentale non solo per la teologia e la narrazione biblica, ma anche per la riflessione su temi sociali ancora attuali, visti attraverso la prospettiva della fede cristiana.
Intervista impossibile di Monsignor Claudio Cipolla al Santo
Come si può nel mondo di oggi trovare una sintesi tra scienza e fede, come facesti tu, medico e discepolo di Cristo?
Anche la scienza è strumento per continuare la missione di Gesù. Curiosità, ricerca di condizioni esistenziali migliori, esercizio dei doni di intelligenza portano ad indagini che sembrano sfidare la sottomissione a Dio. Ma il volto del Padre, testimoniato da Gesù, è quello di chi cerca sempre le migliori condizioni per i suoi figli. Si tratta allora di abitare il confine a cui porta la scienza. Ciò che non si conosce fa paura; ma mantenere lo sguardo sulla testimonianza di Gesù ci permette di osare.
Cosa ci insegna la tua attenzione per gli ultimi, i poveri, le donne, gli esclusi?
È per loro che devo portare il Vangelo ovunque, anche in questi luoghi esistenziali di confine. Non solo la scienza, ma anche la politica, la finanza, la cultura… tutto va umanizzato ed evangelizzato ponendolo al servizio di chi è in disparte ed escluso. Da Gesù ho imparato a scegliere come mia la condizione dei poveri. Dalla loro posizione leggo la vita, guardo al futuro, dono consolazione. Anche perché i poveri sono beati, scelti da Dio: il Padre sta dalla loro parte.
Qual è il ruolo della comunicazione e della narrazione nella trasmissione della fede oggi, con i nostri potenti mezzi?
La trasmissione della fede agisce per potenza divina. Gli strumenti dell’annuncio devono essere semplici e poveri per non nascondere il protagonista di ogni annuncio dell’amore di Dio: il Signore Gesù. È solo Lui che chiama e consola, che prende con sé e manda in missione. Nessuno e niente può sostituirsi a Lui. I nostri strumenti devono essere rispettosi e a servizio delle scelte di metodo che Lui stesso ci ha insegnato. Purtroppo, nei secoli spesso ho visto sostituire la sua potenza con la potenza umana.
Hai condiviso il cammino di evangelizzazione missionaria con Paolo e Barnaba: che cosa ci può insegnare, oggi, questa esperienza di missione vissuta insieme, tra diversità di caratteri e carismi?
Nonostante questa diversità il Vangelo è arrivato a voi del terzo millennio! Il Vangelo, la fede, la presenza del Risorto non sono frutto del nostro agitarci: nonostante le fatiche della fraternità, che sempre si sperimentano, la Parola ha corso e corre. E sarà sempre così. Anche nel gruppo dei dodici non tutto funzionava come voleva Gesù, ma Lui è rimasto fedele. Anzi non si è stancato di chiamare alla comunione. E anche noi, proprio perché inviati, ci siamo ritrovati fratelli e abbiamo cercato la fraternità nella fedeltà e nella diversità.
Segni Iconografici distintivi
È ritratto come un uomo adulto, con accanto un bue alato o un vitello, simboli del sacrificio e figura del Cristo che si dona per l’umanità. Questo animale è il simbolo che lo accompagna nei mosaici, nelle statue e nelle icone. In molte rappresentazioni, Luca appare con in mano un libro o un rotolo, a rappresentare il suo Vangelo, oppure viene raffigurato nell’atto di scrivere, intento a raccogliere i racconti della vita di Gesù e degli apostoli. Secondo la tradizione, fu anche pittore: per questo, alcune immagini lo mostrano con pennelli e tavolozze, mentre dipinge la Vergine Maria con il Bambino. In altri casi, compare con arnesi da medico, in riferimento alla sua professione prima della conversione. Questi elementi iconografici vogliono ricordare il suo ruolo di evangelista, artista, medico e testimone fedele di Cristo.
Tradizione gastronomica legata al culto
«Se hai fatto una buona sfoglia te ne accorgi quando la sollevi e in controluce vedi la Basilica di San Luca», dicono spesso le massaie bolognesi, orgogliose della loro tradizione culinaria. L’Evangelista Luca è molto legato alla città di Bologna, celebre non solo per il suo santuario ma anche per la prestigiosa università, da cui sono usciti molti medici nel corso dei secoli. Tra le specialità gastronomiche legate al suo culto ci sono le “tagliatelle di San Luca”, un piatto tradizionale che unisce semplicità e gusto raffinato. Le tagliatelle, fatte a mano con una sfoglia sottile e perfetta, vengono condite con un mix delicato di pomodoro, prosciutto cotto, burro, scalogno e asparagina, un ingrediente di stagione che dona al piatto freschezza e leggerezza. Questa pietanza non è solo un omaggio al santo, ma anche un simbolo della cultura gastronomica bolognese, che coniuga sapientemente arte, fede e territorio.
Curiosità
Una delle leggende più affascinanti legate al santo racconta che egli non fosse solo un grande scrittore e medico, ma anche il primo artista cristiano. Secondo la tradizione, sarebbe stato proprio Luca a dipingere la prima immagine sacra della Vergine Maria, un’icona che rappresenta la Madonna con il Bambino Gesù. Questa immagine, considerata la più antica raffigurazione della Madre di Dio, è conosciuta come la “Madonna di San Luca” e si trova nel celebre Santuario di San Luca a Bologna. La leggenda vuole che, durante la vita di Maria, Luca abbia incontrato la Vergine e ne abbia realizzato un ritratto fedele, basandosi sulla sua conoscenza diretta. Questa prima icona avrebbe ispirato nei secoli successivi tutta la tradizione artistica delle immagini sacre della Madonna, diventando un modello di devozione e di arte religiosa. Il Santuario di San Luca, situato sulla collina di Bologna, custodisce questa immagine con grande rispetto e la sua storia è legata a numerosi pellegrinaggi e feste popolari. Ogni anno, la statua viene portata in processione attraverso il famoso “Portico di San Luca”, un lungo porticato coperto che collega il santuario al centro storico della città, un percorso di quasi 4 km tra arte, fede e natura. Questa tradizione attribuisce a Luca non solo il ruolo di Evangelista e medico, ma anche di artista e custode della memoria visiva della fede cristiana, rendendo la sua figura ancora più ricca e affascinante. Anche se non ci sono prove storiche certe di questa attribuzione artistica, la leggenda ha avuto una grande influenza culturale e spirituale, celebrando il legame profondo tra arte, fede e storia.
Preghiere a San Luca
O San Luca,
maestro di luce e cura,
che con parole e gesti hai raccontato la vita di Gesù,
e con il cuore da medico hai portato conforto ai sofferenti,
aiutaci a vivere seguendo il tuo esempio,
a portare cura e speranza a chi incontra il nostro cammino,
a leggere ogni giorno il Vangelo con occhi aperti e cuore sincero.
Fa’ che la tua testimonianza ci ispiri a scrivere, con gesti e parole,
storie di amore, di fede e di coraggio nel mondo di oggi.
Amen.
(di Autore Anonimo)
O Dio Onnipotente,
che hai scelto San Luca per annunciare,
con la parola e con la penna,
il Vangelo del tuo Figlio Gesù Cristo,
e come medico e apostolo lo hai guidato
ad accostare con compassione i fratelli sofferenti,
per curarne le infermità del corpo e dello spirito,
per sua intercessione,
donaci la forza di affrontare con la mansuetudine di Cristo tutte le prove della vita.
Sostieni i medici cristiani nel loro compito:
rendili strumenti sapienti e generosi della tua misericordia,
capaci di curare con competenza e amore tutti coloro che sono nella sofferenza.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
(di Autore Anonimo)
Fonti
- I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire, Luigi Luzi, Shalom Editrice.
- Il grande libro dei santi, dizionario enciclopedico diretto da C. Leonardi, A. Riccardi, G. Zarri, San Paolo Editore.
- I santi secondo il calendario, prefazione di Gianfranco Ravasi, edizioni Corriere della Sera.
- Martiri e santi del calendario romano, Enrico Pepe, Edizioni Città Nuova.
- I Santi nella Storia. Tremila testimoni del Vangelo, San Paolo Editore.