3 Agosto 2018

A Pisa in oratorio sono arrivati i professori!

Una decina di anni fa il gruppo San Vincenzo della parrocchia di Santo Stefano Extra Moenia, a Pisa aveva segnalato che andavano cercati volontari che seguissero nei compiti i bambini delle famiglie più disagiate. Detto... fatto! Guardate oggi come funziona...

In principio era l’oratorio. Quello classico, tradizionale: il campetto di calcio, il cinema parrocchiale, una sala polivalente dove ritrovarsi e giocare. Poi, una decina di anni fa, in parrocchia di Santo Stefano Extra Moenia, a Pisa, il gruppo San Vincenzo, che per vocazione intercetta i poveri e gli emarginati, ha segnalato che andavano cercati volontari che seguissero nei compiti i bambini delle famiglie più disagiate.
“L’oratorio così è cresciuto in qualità – ricorda il parroco, don Carlo Campinotti -. Oggi ha una decina di educatori tra insegnanti, anche in pensione, avvocati e professionisti in vari ambiti, che offrono gratis tempo e competenza, insegnando a studiare e a fare i compiti insieme”. Tanti iscritti dalle medie alle superiori, spesso figli di immigrati, hanno detto sì, per non restare mai più indietro nell’apprendimento scolastico. “Formiamo un corpo docente speciale, per ora un po’ sbilanciato in favore delle materie tecniche – indica Juri Riccardi, fisico dell’Enel, prof volontario da 4 anni -. Ci sono vari ingegneri, ma pochi esperti di materie umanistiche e, a parte l’inglese, di conoscenze linguistiche. Una o due volte l’anno il nostro coordinatore partecipa ad incontri con la scuola sulle linee di didattica, per allinearci e tenerci aggiornati. I bambini, una ventina circa, condividono il poco materiale didattico a disposizione e, dopo i compiti, si ritrovano insieme a far merenda, preparata dai volontari, a giocare a calcio o in altre attività”.


Le famiglie hanno risposto con entusiasmo. “Sia i genitori che i ragazzi – prosegue don Carlo – così si incontrano, si aggregano. Ben oltre i compiti scolastici: è una carità a tutto campo, aiuta nel concreto, costruisce relazioni. Prima ancora che al catechismo, semplicemente il messaggio cristiano è nelle opere”. D’altra parte, conclude il sacerdote, “non potremmo chiamarci comunità se non fossimo disposti a dare. In questo le Offerte dei fedeli sono preziose. Ringrazio ogni donatore che sostiene la missione dei sacerdoti, così come i tanti che dedicano tempo e capacità servendo i fratelli”.

(Daniela De Vecchis)

3 Agosto 2018
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