1 Giugno 2016

Bari vecchia, musica nuova. Nei vicoli c’è l’orchestra anti-devianza

Un progetto educativo per chi cresce nel centro storico di Bari, due preti diocesani, un gruppo di insegnanti di musica e i primi 25 allievi. “Così allontaniamo dispersione scolastica e modelli malavitosi”.

“La musica è una via insuperabile di sviluppo. Previene la droga e la violenza, forma la personalità di ogni ragazzo, restituisce una percezione positiva di se stessi in mezzo agli altri, costruisce, appassiona e crea”. Parola di José Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della Cultura del Venezuela, che nell’arco di un trentennio ha dato vita in America Latina ad una rete di decine di orchestre giovanili con 450 mila ragazzi, il 90% dei quali nati in famiglie disagiate. Sul modello Abreu, la parrocchia cattedrale di Bari ha dato vita nel Borgo antico al progetto (2015-2018) di un’orchestra per ragazzi a rischio devianza. “Il primo passo a ottobre 2014 è stata la denuncia da parte del parroco, don Franco Lanzolla, dell’indifferenza per le sorti della città vecchia e delle periferie, prese tra elevata dispersione scolastica e il rifiorire della criminalità organizzata – spiega Franco Neglia, presidente dell’associazione Murattiano -. Con don Antonio Parisi, direttore dell’Istituto diocesano di musica sacra abbiamo lanciato un appello ai cittadini con una serata speciale durante le feste natalizie, ‘Sostieni il suono della legalità’, per dare vita al laboratorio-test di un’orchestra, con un piccolo numero di docenti e studenti. Sono arrivate molte donazioni per l’acquisto dei primi strumenti, messi a disposizione da una storica liuteria barese, e hanno contribuito anche tanti cittadini con l’acquisto nei punti vendita del Borgo Antico. Il costo totale degli strumenti era di 9.250 euro, ma per la pianificazione triennale, con i rimborsi per gli insegnanti – 6 dei quali di levatura internazionale – arriviamo a 12.480 euro annuali. L’idea vincente è stata ‘adottare un futuro piccolo musicista’ per ogni strumento, anche in disuso”. A dare una mano anche l’impegno dei parrocchiani per la sensibilizzazione alla partecipazione all’8xmille: attraverso il concorso ‘I Feel Cud’ (www.ifeelcud.it), che sostiene progetti sociali nelle comunità italiane, nella scorsa edizione la parrocchia-cattedrale si è aggiudicata il terzo premio di 8 mila euro.

“Oggi abbiamo 25 ragazzi nel progetto, tra i 6 e i 12 anni -spiega Sabino Manzo, direttore dell’Orchestra e della Polifonica “Biagio Grimaldi” e loro insegnante di pianoforte, due giorni a settimana -. A ciascuno è affidato uno strumento, con cui si esercita anche a casa. E qualcuno, come uno studente di violino, si è talmente appassionato – sorride – da andare a suonarlo nelle ore libere come artista di strada sui gradini della Cattedrale per guadagnarsi qualcosa”. Intraprendenza giovanile a parte, “la fascinazione estetica della lezione – continua Manzo –  è un alleato prezioso per far avvicinare i ragazzi alla musica, farli crescere con aspirazioni nuove, a partire dalla scoperta della bellezza e di una nuova mentalità nella loro vita”. Lo conferma anche Alessandra De Palma, educatrice del Centro diurno prima infanzia ‘Carmine’, in cui si tengono le lezioni, nei locali messi a disposizione dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine. “Metodo e linguaggi, soprattutto quelli non verbali, giocano un ruolo fondamentale nello studio della musica. Il rapporto empatico che si instaura con gli allievi è decisivo in questa sfida di recupero sociale, come se i docenti fossero promossi dai ragazzi. E nelle famiglie, spesso in condizioni socio-economiche e culturali svantaggiate, lo sviluppo intellettivo e caratteriale di ogni studente è vissuto con fiducia”. “In loro – conclude Vito Lafortezza, ingegnere e presidente dell’Arciconfraternita del Carmine – prevale il bisogno di emancipazione, di dare possibilità culturali ai figli, di abbattere il pregiudizio su Bari vecchia. Per questo nel nostro Centro socio-educativo ‘Carmine’, in convenzione con il Comune, aperto ai minori fino ai 18 anni, puntiamo anche sulla scuola di teatro, con rappresentazioni che nascono dalla vita dei ragazzi. Sono occasioni di crescita sul piano personale e del comportamento”. La scommessa? Riaprire il futuro nei sogni dei bambini, e dare loro gli strumenti educativi per realizzarlo”.

(Sabina Leonetti)

1 Giugno 2016
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter