7 Dicembre 2025

Con i giovani, ogni giorno: il ministero semplice di don Luca

Nella periferia di Ascoli Piceno, don Luca Censori accompagna bambini e ragazzi costruendo relazioni autentiche. La sua cucina diventa un luogo di ascolto e familiarità, dove educatori e giovani si sentono a casa. Tra scout, Azione Cattolica e storie di vocazione, la comunità cresce grazie a gesti semplici e gratuiti.

Ci troviamo nella periferia di Ascoli Piceno, in uno dei primi quartieri sorti nel secondo dopoguerra: case popolari, palazzi cresciuti in fretta, una parrocchia fondata circa sessant’anni fa dai frati minori conventuali quando qui, come si usa dire, “era tutta campagna”. Negli anni ’80 e ’90 questo era forse il quartiere più giovane della città; oggi vive una fase di transizione, in cui una generazione se ne va e un’altra arriva portando volti e domande nuove.
È in questo contesto che, da tre anni, opera don Luca Censori. Lo incontriamo in una piccola cucina accanto alla sacrestia, separata da una sola parete: è qui, più che in ufficio, che si consuma gran parte del suo ministero con i giovani, tra un caffè sul fuoco e un piatto di pasta condiviso.
«A volte le persone del quartiere hanno nostalgia dei “bei tempi andati”» racconta. «Ma non possiamo lavorare per tornare a un passato che non c’è più. Abitiamo questo tempo, con le persone che ci sono oggi, e proviamo a capire di cosa hanno bisogno adesso».
Don Luca ha poco più di trent’anni, ma si accorge di quanto sia cambiato il mondo dei sedicenni di oggi rispetto alla sua adolescenza. «Quando mi siedo a tavolino con un ragazzo di sedici anni percepisco un abisso nel modo di pensare e di relazionarsi» confida. Anche lui, ogni tanto, prova nostalgia per la parrocchia della sua infanzia, ma ha imparato a non rimanere prigioniero di quel sentimento: «Sono felice del tempo che abito oggi. Credo che sia pieno di possibilità come quello di prima. Mi fido delle persone che incontro e della storia che Dio sta cercando di fare con noi adesso».
La differenza più grande, rispetto ai suoi sedici anni, è il senso di appartenenza. «Per la mia generazione era quasi scontato far parte di un gruppo. Per i ragazzi di oggi è un passaggio molto più delicato: hanno paura di perdere un pezzo della loro individualità». Per questo insiste su un punto: «Non esistono “i giovani”. Esiste quella persona che hai davanti, con la sua storia. Oggi il lavoro è tutto lì: un’attenzione personale, paziente, artigianale».
Prima di diventare prete, don Luca ha conosciuto bene la fatica del lavoro e della precarietà. Dopo l’istituto tecnico ha cercato un impiego nel pieno della crisi economica: qualche esperienza in un’officina elettromeccanica come cablatore di quadri, poi in una fabbrica farmaceutica. «In officina stavo bene» ricorda. «La fabbrica, invece, per me era mortifera: stessi gesti, stessa linea ogni giorno. Alla lunga mi sono spento dentro». Oggi sa che quella stagione lo ha reso più attento alla vita concreta delle persone che incontra in parrocchia.
La svolta decisiva, però, affonda le radici molto prima. «Sono entrato in chiesa che avevo otto anni e non ne sono più uscito» racconta sorridendo. «Mi sembrava una cosa bella, e ho continuato a restare». Prima il cammino verso la Prima Comunione, poi l’Azione Cattolica ragazzi, i primi servizi come educatore: «Non mi immaginavo prete da bambino, ma mi immaginavo dentro la comunità. Dentro quella casa lì».
Anni dopo, durante una veglia vocazionale alla Santa Casa di Loreto, arriva l’intuizione: «Dentro la Santa Casa mi sono detto: “Perché no?”». Non una folgorazione, ma un dubbio buono, che chiede tempo per diventare scelta. Dopo quasi un anno di discernimento entrerà in seminario a 22 anni.
Ad Ascoli il modello dell’oratorio “lombardo” non ha mai attecchito. Qui l’appartenenza passa per i gruppi associativi – Azione Cattolica, Scout, movimenti – più che per una struttura fisica. Per questo la “casa” del ministero di don Luca è proprio la cucina. «In tre metri passi dall’ufficio alla casa» sorride. «E cambia tutto: l’ufficio crea distanza, la cucina crea familiarità. Chi viene in parrocchia cerca questo».
Don Luca è assistente diocesano dell’Azione Cattolica ragazzi e degli Scout AGESCI. Con i bambini riscopre l’essenziale della fede; con gli adolescenti affronta domande, sbalzi, fragilità. «Tutti vogliono parlare agli adolescenti. Noi, come chiesa, siamo chiamati soprattutto ad ascoltare. E a far intravedere che diventare grandi può essere bello, non qualcosa da temere».
Degli scout sottolinea anche la dedizione: «Ancora ieri notte, preparando un campo di formazione per i capi, abbiamo finito quasi all’una. E c’era ancora voglia di pensare, di proporre, di regalare tempo ai ragazzi». Una scena che gli è rimasta nel cuore.
Anche Marika, giovane educatrice di azione cattolica, racconta la stessa atmosfera: «Quando ci vede stanchi, don Luca ci porta a pranzo nella sua cucina. Sembra niente, ma è ciò che ci rimette in cammino. E i ragazzi ci dicono sempre che qui si sentono al sicuro, liberi di essere se stessi».
Quando si parla di “dono”, don Luca non fa teorie. Preferisce tornare ai gesti: una cucina aperta, una tazzina di caffè, un ascolto che non mette condizioni. Per lui il dono è questo: un’attenzione che non pretende di essere ricambiata. «Le persone lo sentono subito se ti avvicini perché ti serve qualcosa» dice. «Il dono vero, invece, apre, mette in moto».
Accanto a lui ci sono educatori, capi scout, volontari che ogni settimana liberano tempo ed energie per i ragazzi. «Mi commuove vederli» confida. «Per me questo è il lavoro di una vita; per loro è tempo tolto ad altro. È un dono grande, che mi chiama a fare la mia parte».
È in questa rete di gesti semplici, di ascolto e di presenza che la comunità cresce e si rinnova. E così, in un quartiere di Ascoli, tra la sacrestia e una cucina sempre aperta, il Vangelo continua a prendere forma nella quotidianità: come un dono che passa di mano in mano, senza clamore, ma con la forza silenziosa delle relazioni vere.

(testo, riprese e video editing di Daniel Tarozzi – foto per gentile concessione di don Luca Censori)

7 Dicembre 2025
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