7 Ottobre 2022

Dalla Casa degli aquiloni, per spiccare il volo

Don Donato, direttore della Caritas di Brindisi-Ostuni, ci spiega come "la collaborazione tra le istituzioni, l’ambito ecclesiale e il territorio genera esperienze di accoglienza sostenibile e diffusa". Così dal 2017 si risponde all'emergenza abitativa dei migranti.

“Insieme ci si rimette in cammino e s’inizia a volare”. Non è uno slogan ad effetto, ma la risposta concreta all’emergenza abitativa dei migranti, partendo da un’esperienza di accoglienza e condivisione nata nel 2017, la “Casa degli aquiloni” nell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni. Il progetto omonimo, in collaborazione tra la Caritas diocesana e l’Associazione Migrantes, – spiega il direttore Caritas don Donato Pizzutolo – ha preso il via agli inizi del 2022, finanziato in parte con 20mila euro provenienti dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica per questa annualità, utili per l’arredo, la ristrutturazione, corsi di formazione, educazione civica, economia domestica, fino al conseguimento della patente di guida per gli ospiti. Vogliamo sensibilizzare la città e la diocesi sul tema dell’emergenza abitativa; accompagnare e sostenere gruppi di persone disponibili ad impegnarsi in prima persona nell’accoglienza; creare un “Osservatorio”, laboratorio per monitorare la situazione della città, cogliere i bisogni più urgenti, condividere buone prassi esistenti per favorire la realizzazione del proprio unico e irripetibile progetto di vita. Fin dagli inizi del mio mandato – aggiunge don Pizzutolo – ho sostenuto il principio di sussidiarietà per il quale la carità deve solcare ogni comunità e formare i laici, altrimenti è asfittica”.
“L’associazione Migrantes dal 2008 pone attenzione al pianeta stranieri – racconta la vicepresidente Sabina Bombacigno – e tra le altre esigenze proprio al bisogno abitativo. La gente non si fida e non vuole fittare appartamenti o locali ai migranti. L’idea della “Casa degli aquiloni” sorta in un piccolo condominio nel 2017 è proprio quella che i ragazzi ospiti contribuiscano a pagarsi l’affitto, e speriamo che siano nelle condizioni prima o poi di spiccare il volo in maniera autonoma. L’appartamento dispone di 8 posti letto, è autogestita, noi volontari (una ventina) li accompagniamo nel medio e lungo termine, forniamo orientamento per documenti, ma anche nel percorso lavorativo e di vita. Alcuni di loro hanno un contratto di subaffitto, altri sono ospiti a titolo gratuito anche in base alla durata del soggiorno, le spese sono integrate dall’Associazione Migrantes. Di solito gli stranieri sono impiegati nelle campagne, oppure nel settore ristorazione, avendo frequentato corsi di base in cucina nell’Istituto professionale alberghiero”.
“I benefici per la comunità – conclude il direttore Caritas – sono molteplici:

restituire dignità all’abitare per un cittadino straniero,

di solito scartato per mancanza di fiducia. La “Casa degli aquiloni” si trova in un quartiere a ridosso del centro storico e in una zona commerciale molto popolata e inizialmente i condomini si sono ribellati, poi hanno riscontrato gentilezza, garbo e civiltà negli affittuari consentendo nel tempo di regolarizzare la loro posizione. La casa dunque non ha più una dimensione privata; la collaborazione tra le istituzioni, l’ambito ecclesiale e il territorio genera esperienze di accoglienza sostenibile e diffusa”.
di Sabina Leonetti

7 Ottobre 2022
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter