Serve aiuto per la scuola? A Padova puoi andare in Cattedrale
Don Umberto Sordo lavora nel centro storico di Padova, tra famiglie benestanti e povertà nascoste. Un denominatore comune: la solitudine di tanti ragazzi, per la diradata presenza dei familiari, tra impegni di lavoro e fatica relazionale.La scrivania è sommersa di carte, l’agenda fitta di impegni, ma gli occhi di don Umberto si illuminano quando gli chiedi dei ragazzi della sua comunità. Parroco moderatore dell’unità pastorale della Cattedrale, la missione di don Sordo è nel centro storico di Padova, tra famiglie benestanti e povertà nascoste. Un denominatore comune: la solitudine di tanti bambini e ragazzi, per la diradata presenza dei familiari, tra gli impegni di lavoro e una fatica relazionale che porta a isolarsi.
«C’è bisogno sempre più di spazi di incontro –spiega don Umberto –. La povertà educativa che ha tra le sue cause principali la povertà relazionale. Le nuove generazioni non si incontrano che a scuola, con pomeriggi fitti di impegni. Come comunità, offriamo un ambiente accogliente, un’occasione liberante dove dialogare, aprirsi, fare esperienze personali e non virtuali, per scoprire il Vangelo vivendo da fratelli”.
Il parroco padovano ha avviato una riflessione con il consiglio pastorale e sono nate iniziative importanti: tra le altre, tre diversi tipi di doposcuola.
Il primo, presso il patronato della Cattedrale, promosso dalla San Vincenzo, prevede un servizio personalizzato con un aiuto individuale. Il secondo e il terzo si svolgono nel patronato di San Benedetto. Nei giorni di chiusura da calendario scolastico, volontari e insegnanti sono disponibili, dalla mattina al pomeriggio, con “Scuole chiuse… patronato aperto”. D’estate, a partire da giugno, si alternano grest e campi di inglese fino a fine luglio, con la possibilità di fare i compiti.
«Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie –sottolinea don Umberto – ed è davvero una sfida educativa importante. Spesso fanno i compiti con noi anche ragazzi che non frequentano la parrocchia e nascono grandi amicizie. Davvero spero che da noi possano trovare un progetto di vita diverso, che li renda saldi e fiduciosi nel futuro. Prego sempre per tutti loro”.
(Claudia Belleffi)