19 Giugno 2023

Roma, sos apprendimento: una parrocchia in prima linea

La parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle, quartiere Torrino, è diventata una risorsa imprescindibile per una cinquantina di ragazzi e ragazze, dai 6 ai 18 anni e per le loro famiglie. Il sabato mattina, infatti, gli spazi parrocchiali ospitano il Laboratorio Dsa (Diverse strategie di apprendimento), attivo dal 2019, a beneficio di ragazzi con qualche difficoltà cognitiva.

Ogni sabato mattina nella parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle, quartiere Torrino, a Roma, arrivano una cinquantina di ragazzi e ragazze, dai 6 ai 18 anni. Qualcuno fa i compiti, qualcuno gioca a pallone, qualcun altro fa esercizi di musica. Una caratteristica li accomuna: tutti hanno un qualche disturbo dell’apprendimento. Perché il sabato gli spazi parrocchiali ospitano il Laboratorio Dsa – Diverse strategie di apprendimento, attivo dal 2019, nato grazie all’impegno di Eleonora Scacciapulli, di tanti volontari e del parroco don Francesco Zanoni. «Sono un avvocato e mi occupo da trent’anni di diritto minorile, ma soprattutto sono mamma di due ragazzi dislessici», racconta Scacciapulli. «Poco prima della pandemia, nel 2019 appunto, lanciai al parroco l’idea di aprire uno sportello per le famiglie che, come la mia, avevano dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento».

I primi tempi frequentavano il Laboratorio sei o sette ragazzini; adesso sono almeno cinquanta ogni settimana, seguiti da venti professionisti.

«Pian pianino hanno risposto alla nostra richiesta di aiuto moltissimi tutor, docenti, psicologhe, logopedisti – spiega Eleonora –, con i quale abbiamo attivato un vero e proprio laboratorio didattico per dare ai ragazzi metodi di studio diversi». Vengono seguiti studenti dalla prima elementare al quinto superiore, che presentano disturbi diversi: deficit di attenzione, condotta oppositiva, ritardo cognitivo lieve, dislessia, discalculia, disgrafia o anche «sindromi particolari e poco conosciute», dice la responsabile. «Lavoriamo anche con i ragazzi stranieri – aggiunge –, grazie al progetto “Fratelli tutti”, con il quale con il quale abbiamo accolto nel nostro Laboratorio minori che venivano dall’Ucraina, dall’Afghanistan, dalla Romania, dalla Moldavia. Ci rivolgiamo prevalentemente a chi ha un disturbo dell’apprendimento, ma abbiamo sostenuto anche chi semplicemente ha difficoltà a trovare un valido metodo di studio».

In tutto almeno 200 ragazzi sono passati per le sale parrocchiali adibite ad aule studio. Prima erano solo quelli della zona; adesso c’è chi viene segnalato dalle scuole vicine, dal Campus Bio Medico, dalla Asl, dal Policlinico di Tor Vergata… C’è chi arriva perfino da piazzale Clodio o da via Aurelia, che si trovano dall’altra parte della città. «Siamo una specie di pronto soccorso – rivendica la responsabile – poiché non mandiamo indietro nessuno e facciamo cose particolari che hanno un riscontro positivo. Per accedere ai centri convenzionati ci sono lunghe liste d’attesa, invece da noi i ragazzi entrano subito e ottengono dei benefici perché iniziano a lavorare».

Tutti gli spazi parrocchiali, il sabato mattina, sono coinvolti dalle attività. I ragazzi studiano nelle varie sale, nel teatro parrocchiale e si spostano nei campi dell’oratorio perché «facciamo anche attività all’aperto», spiega Scacciapulli. «Lavoriamo molto sulla psicomotricità, perché tanti giovani sono anche disprassici e la disprassia genera goffaggine, mancanza di coordinamento; utilizziamo anche gli spazi esterni per calcio, basket, pallavolo per farli muovere oltre che socializzare. In estate, invece, per i bambini più piccoli, stiamo raccontando delle favole».

La fascia più numerosa resta quella degli adolescenti, «per i quali – spiega la referente – facciamo anche un percorso di gruppo, lavorando non solo sulla didattica ma sull’aspetto psicologico, poiché molti di loro sono stati vittima di bullismo o soffrono di disturbi di ansia. È importante anche per i ragazzi stranieri, che in tal modo riescono a integrarsi con maggiore facilità. Il tutto in sinergia con le famiglie». L’obiettivo finale non è solo quello di migliorare il rendimento scolastico, ma «recuperare le loro capacità di ragionamento, di logica. Il livello di questi ragazzi è sempre più basso. Lavoriamo con le lingue straniere, abbiamo inglese, francese, spagnolo e anche il cinese grazie a due studenti universitari molto bravi. Ci avvaliamo della collaborazione di docenti ma anche di universitari che da noi possono svolgere il tirocinio».

Ciascuno, insomma, «mette a disposizione e al servizio degli altri in maniera gratuita ciò che di buono ha, i suoi talenti», sottolinea il parroco don Francesco Zanoni. «È bello che il sabato mattina ci sia questo luogo di incontro, in cui sono protagonisti i ragazzi e le tante persone che offrono il proprio tempo e le proprie competenze». A guidare sia i giovani che gli adulti la celebre frase di san Francesco, che è un po’ il motto del Laboratorio Dsa: «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile».

(di Giulia Rocchi – foto gentilmente concesse da don Francesco Zanoni)

19 Giugno 2023
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter