10 Febbraio 2023

Un microfono e tanta passione: radio, voci di parrocchia e di quartiere

Il 13 febbraio è la Giornata mondiale della radio. Moltissime sono le emittenti di ispirazione cattolica, a livello diocesano ma anche parrocchiale. Vi portiamo a conoscere una di queste esperienze, che nel cuore di Milano dà voce anche a un gruppo di ragazzi con disagio psichico: iSempreVivi.

Tutto è cominciato con un messaggio, “Qui Arcano Dei”, letto in latino da Papa Pio XI. Sono le 16.49 del 12 febbraio 1931 e le parole del Pontefice, introdotte dalla voce di Guglielmo Marconi danno il via alle trasmissioni di Radio Vaticana, che aveva sede negli impianti progettati proprio dal fisico bolognese. Da quel giorno, lontano ormai più di 90 anni, la radio, di cui il 13 febbraio si celebra la Giornata Mondiale, è diventato uno dei tanti mezzi attraverso cui raccontare l’attualità, la Chiesa e le persone che la vivono ogni giorno.

E se prima, per quasi mezzo secolo, l’aveva fatto solo l’emittente della Città del Vaticano, con la fine del monopolio radiotelevisivo della RAI nel 1976, fioriscono in Italia decine di emittenti private a carattere religioso. È un vero e proprio boom con le radio d’ispirazione cattolica che

nel 1989 arrivano ad essere addirittura 439, il 10% del totale.

Poi la concorrenza e i costi elevati di gestione hanno portato a un lento ridimensionamento. Attualmente è difficile avere un quadro dettagliato della situazione. È un universo variegato, quello delle radio locali, unite  nell’Associazione Aeranti-Corallo che va dalle emittenti nazionali alla miriade di stazioni locali d’ispirazione cattolica sparse per l’Italia,

più di 200 delle quali sono riuniti nel circuito InBlu2000 fondato nel 1998 e che fa capo alla Conferenza Episcopale italiana.

Ci sono emittenti diocesane di grande diffusione con una programmazione rivolta a un pubblico ampio, come Radio Marconi, con sede a Milano, Radio Icaro che trasmette da Rimini, Umbra Radio di Perugia e Radio Spazio Noi di Palermo. E poi ci sono le emittenti parrocchiali che hanno vissuto una rinascita con la pandemia, dove sono state, anche grazie alla possibilità di trasmettere in streaming e da “remoto”, un mezzo per fare comunità. Come “Radio Fra Le Note” emittente ligure nata nel 2013 nella Parrocchia S.Martino d’Albaro e che attualmente trasmette dalla Parrocchia SS. Annunziata del Chiappeto a Genova o come Irradio, la web radio della Parrocchia San Sisto II a Pagani vicino a Salerno o come Radio Puglia 101.7, emittente nata nel 1979 nella Parrocchia Maria Santissi­ma Immacolata di San Giorgio Ionico, in provincia di Taranto, che per molti anni ha avuto al microfono don Domenico Morciano, il più anziano speaker radiofonico d’Italia, scomparso nell’agosto 2022.

Un’emittente con una storia particolare è iSempreVivi, una web radio di Milano, legata alla Parrocchia di San Pietro in Sala, nella zona di piazza Wagner. “Quasi 20 anni fa– spiega il parroco Don Domenico Storri – abbiamo deciso come comunità di fare qualcosa per le persone con disagio mentale e psichico. Per realizzare questa idea abbiamo creato una onlus iSempreVivi che gestisce tra gli altri un centro diurno per adolescenti, Il Sorriso di Lollo”. “In questa struttura – spiega il sacerdote che è anche psicoterapeuta – abbiamo avviato alcuni laboratori, come quello di oreficeria, di cosmetica e dato che a molti ragazzi piaceva la musica abbiamo pensato a una web radio, assumendo un fonico professionista che ci insegnasse come fare e siamo partiti”.

“La radio è un modo per dare voce ai nostri ragazzi – conclude Don Storri – ma anche una forma e una formula per evangelizzare”.

Una piccola emittente web, a cui collaborano una decina di adolescenti con disagio psichico, aiutati da un fonico e da tre educatori, come Jyoti Harpal. “Il palinsesto è in mano ai ragazzi e alla ragazze – racconta – è strutturato con sette rubriche, che spaziano tra i loro interessi e ognuna è gestita da un gruppo. C’è un po’ di tutto, dalla cucina, alle letture per bambini, agli animali”. Alla web radio de iSempreVivi poi non mancano gli ospiti, più o meno fissi, con cui si discute di temi d’attualità e non solo, scelti dai ragazzi. “Sono venuti tra gli altri Nicola Savino e Mario Monti – ricorda Jyoti – ma ogni settimana abbiamo il sociologo Maurizio Ambrosini che per esempio a ridosso del Giorno della Memoria è venuto a spiegare la Shoah”.

Il percorso che ha portato all’attuale forma della web radio, che trasmette da via Sanzio, a pochi passi dalla parrocchia di San Pietro in Sala nei locali affittati dalla Casa di riposo per musicisti “Giuseppe Verdi”, è stato lungo. “All’inizio – racconta l’educatrice – quando si trattava di parlare al microfono c’era un fuggi fuggi generale, c’era la paura di non sapere cosa dire, ma anche la paura di ascoltare e ascoltarsi”. “Abbiamo capito presto – dice Jyoti – che per trasmettere bisogna prepararsi, così con il tempo abbiamo creato una redazione che due volte a settimana si ritrova  per scegliere i temi e scrivere i programmi”.

Un percorso di costruzione, accelerato anche dalla pandemia che non è stato sempre facile. “Per loro, come per noi non tutte le giornate sono uguali – racconta Jyoti – ma il fatto che bisogna terminare la trasmissione, li sprona a gestire le proprie fatiche”. “La radio – spiega l’educatrice – è un’occasione per loro per confrontarsi e per raccontarsi, in generale un modo di

dare voce a chi una voce non ce l’ha e anche una maniera per provare a normalizzare il disagio mentale”.

Un’esperienza quasi unica, anche per gli educatori. “Nessuno di noi l’aveva mai fatta – conclude Jyoti Harpal – è un esperimento arricchente per noi e per i ragazzi”. Una dimostrazione di come grazie a un microfono e a tanta passione si possa creare una comunità di persone.

(di Roberto Brambilla)

10 Febbraio 2023
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