5 Giugno 2023

“Annunciate dai tetti”: una Chiesa in uscita anche grazie alla rete

“Annunciate dai tetti”, associazione fondata da don Mimmo Bruno insieme ad altri 6 soci nel marzo 2021, oggi conta 15 soci ed è un vero e proprio laboratorio multimediale che attraverso lo storytelling, cioè l’arte del racconto, contenuti grafici e brevi video, come i reel di Instagram, si occupa di promozione sociale attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.

Nella prefazione al libro “La Chiesa nel digitale”, Papa Francesco scrive che “il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani”, e il mondo digitale è vasto. Sono diversi gli strumenti, le tecniche e, quindi, anche le opportunità. L’Inter Mirifica, il decreto sugli strumenti di comunicazione sociale approvato dal Concilio Vaticano II, definiva le invenzioni tecniche “strumenti di comunicazione sociale”. Social media, siti e tutto ciò che gravita attorno al mondo digitale sono occasioni da cogliere.

Lo sa bene Dario, presidente della cooperativa “Casa di carta”, a Trani (BT) che si occupa di disturbi cognitivi e in particolare dello spettro autistico. In un contesto nel quale le barriere comunicative sono ostacoli difficili da superare, la produzione di un podcast è stata un’esperienza utile per far conoscere alla collettività, in modo semplice, la condizione particolare che vivono i ragazzi seguiti dalla cooperativa e come poterli aiutare integrandoli nel miglior modo possibile.

Apprezzato sia dalle terapiste che dai genitori che hanno parlato della quotidianità dei propri figli, il progetto ha dato voce alle loro storie entusiasmando tutti. “Mi sono emozionato ad ascoltare le storie narrate dai genitori, storie belle, divertenti, simpatiche, commoventi, una bomba di emozioni – ricorda Dario – raccontate in maniera alternativa un po’ come la vita dei bambini”.

È stata l’associazione “Annunciate dai tetti”, fondata da don Mimmo Bruno insieme ad altri 6 soci nel marzo 2021, ad aprire il mondo del podcast alla “casa di Carta”. L’associazione oggi conta 15 soci, ed è un vero e proprio laboratorio multimediale, che attraverso lo storytelling, cioè l’arte del racconto, contenuti grafici e brevi video, come i reel di Instagram, “si occupa di promozione sociale, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare, quello del podcast” spiega don Mimmo. Una passione sbocciata tra una cantina, dove sono nati i primi esperimenti multimediali, e i banchi di teologia e che ha, poi, travalicato i muri della parrocchia. Il podcast, che fino al 2004 era uno strumento sconosciuto – il termine fu coniato dal giornalista della BBC, Ben Hammersley, e secondo i dati dell’Ipsos Digital Audio Survey è un prodotto apprezzato per lo più da utenti giovani –, è un contenuto audio registrato e poi diffuso via internet. Dietro c’è un vero e proprio lavoro di studio e postproduzione. Proprio in virtù delle energie che questa attività richiede, “Annunciate dati tetti” è oggi un riuscito esperimento di promozione culturale e sociale che ha superato anche le resistenze del territorio, attraverso la realizzazione del primo presepe multimediale, che ha attirato 3000 visitatori. Un gioco di luci, parole e profumi che ha ridato voce, in soli 7 minuti, ai protagonisti della natività, attraverso il podcasting e lo storytelling.

Prestare attenzione alla dimensione sociale, raccontare il bello e rendere protagonisti i membri stessi delle varie realtà è il punto di forza di questa associazione.

Progetti di questo tipo sono stati avviati nelle scuole, dove i ragazzi hanno preparato, studiato e realizzato dei podcast sulle unità didattiche, ma anche nelle comunità religiose. Le suore adoratrici del Sangue di Cristo di Trani hanno commissionato un podcast sul carisma e sulla storia della fondatrice e dei podcast tematici a puntate. A raccontare le potenzialità delle nuove frontiere della comunicazione digitale è Mariangela, socia fondatrice dell’associazione e che collaborava con don Mimmo ancora prima che “Annunciate dai tetti” fosse costituita.

“Per il mondo ecclesiale – osserva Mariangela – è un’opportunità da sfruttare per coinvolgere molta gente, che spesso non si riuscirebbe a raggiungere con gli strumenti tradizionali. È un modo per far conoscere, al proprio territorio ma anche altrove, quello che si sta costruendo. Anche perché da un prete ci si aspetta che parli solo di certi argomenti, invece così si può interagire con persone anche al di fuori della realtà ecclesiale e su temi diversi. È entusiasmante confrontarsi, sia per noi che abbiamo realizzato il podcast ma anche per chi lo ascolta. Credo che il bello sia anche qui: ritrovarsi ad approfondire argomenti di cui solitamente non si discute con gli amici al bar”.

(di Giacomo Capodivento – foto gentilmente concesse da “Annunciate dai tetti”)

5 Giugno 2023
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