23 Settembre 2025

Giovani, sentinelle di un’aurora di speranza

In uno scenario incantevole, in riva al mare, a San Benedetto del Tronto (AP) trecentocinquanta giovani hanno celebrato l'eucarestia all'alba, col vescovo Gianpiero Palmieri. Prima della celebrazione un lungo momento di riflessione, silenzio e preghiera per riscoprire la bellezza dell'intimità con Dio e la gioia della fraternità. Alla fine, per tutti, il sapore dei cornetti caldi e tanta gioia.

Un paesaggio di acqua e sabbia che si sviluppa per circa 180 ettari all’interno del Comune di San Benedetto del Tronto, tra l’abitato di Porto d’Ascoli a Nord e il fiume Tronto a Sud. Siamo nella Riserva naturale della Sentina, costituita da cordoni sabbiosi, zone umide retrodunali e praterie salmastre che ospitano una ricca e peculiare flora, ormai scomparsa in quasi tutto il litorale adriatico devastato dall’antropizzazione. In questa incantevole cornice della spiaggia antistante la riserva, le diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto hanno riunito soprattutto giovani, ma anche adulti in attesa dell’alba.

Voglio svegliare l’aurora – spiega don Matteo Calvaresi, classe 1980, incaricato per il servizio diocesano di pastorale giovanile e vocazionale di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e coordinatore degli oratori – è il titolo che abbiamo scelto per il secondo anno consecutivo per vivere insieme, proprio in riva al mare, il momento in cui il sole sorge. Lo abbiamo scelto perché pensiamo che i giovani sappiano riconoscere meglio e di più l’arrivo della luce, della novità, della bellezza. Dio sta dentro tutto questo, l’importante è rimanere svegli, con gli occhi aperti, perché sappiamo che qualcosa arriverà. In realtà desideravamo – precisa – rivedere ancora i giovani delle GMG. Dopo Lisbona 2023 la partecipazione era stata notevole e anche quest’anno abbiamo coinvolto 350 giovani della nostra diocesi, alcuni adulti e anziani, diffondendo l’invito attraverso i canali social, a cominciare da quelli della pastorale giovanile. Un centinaio di quelli che sono stati presenti alla notte sulla spiaggia avevano preso parte anche al Giubileo dei giovani con Papa Leone”.
“Dal Campo Ciarrocchi in Porto D’Ascoli abbiamo percorso 800 metri a piedi per raggiungere il luogo deputato alla celebrazione eucaristica ed è stato molto bello – continua don Matteo – quel camminare a piedi nudi sulla sabbia fresca: è stato come riportarci alle origini, scalzi, senza fronzoli. Poi abbiamo celebrato le Lodi al buio, cantando il Benedictus proprio all’alba. A presiedere l’eucarestia c’era il nostro vescovo, mons. Gianpiero Palmieri, insieme a diversi sacerdoti diocesani. La scelta delle letture del giorno ci ha riportato alla ferialità della Chiesa, perché ogni Parola di Dio può parlare al cuore della nostra vita, senza il bisogno di fare aggiustamenti di sorta. E poi il momento finale, attesissimo: gustare la fragranza di un dolce cornetto (che ho ritirato personalmente con un furgone), chiedendo di fare molta attenzione al rispetto dell’ambiente e alla custodia di un luogo incontaminato, oltretutto protetto. Per questo abbiamo trasportato tutto l’occorrente necessario sia all’andata che al ritorno, perché il luogo che ci è stato affidato rimanesse intatto. Sento di dove ringraziare tutti per la collaborazione, in particolare il coro e gli strumenti che ci hanno aiutato a vivere quest’esperienza nella gioia”.

Come testimoniano gli stessi partecipanti.

“Mentre aspettavamo l’alba per celebrare l’eucarestia – racconta Francesca, 22 anni – il vescovo ci ha invitati a pensare a un aggettivo che potesse descrivere le due persone che si trovavano accanto a noi e, dopo aver riflettuto, a condividerlo senza paura con loro. È stato sorprendente scoprire quanta bellezza ognuno di noi custodisca e quanto spesso non riusciamo a riconoscerla davvero. Ho compreso ancor di più, quella mattina, che Dio si rivela non solo nella luce dell’alba, ma anche nella presenza delle persone che pone sul nostro cammino”.
“La messa all’alba – aggiunge Stefania, 21 anni – permette di prenderci una pausa dalla frenesia di tutti giorni, di riscoprire la bellezza dell’attendere in silenzio e ci insegna che molte volte vale la pena aspettare. Celebrare l’Eucaristia in riva al mare ci aiuta a iniziare il nuovo anno scolastico o accademico con maggiore serenità e consapevolezza”.
“La messa all’alba – conclude Marco, 25 anni – è un dono in cui il Signore si lascia incontrare nella semplicità e nel silenzio. Seduto sulla sabbia, accanto ai tuoi fratelli, scopri che basta alzare lo sguardo: con l’attesa e la pazienza, la sua luce è pronta a inondarti, portando nel cuore speranza e vita nuova”.
“Per questo l’augurio che facciamo ai giovani – chiosa don Matteo che è anche parroco nell’unità pastorale di Centobuchi e docente di religione al liceo scientifico – è quello di avere un cuore che attende, di sfidare la notte, di stare svegli per riconoscere prima degli altri e annunciare che la novità è arrivata, che l’amore di Dio è stato riversato ancora su questo mondo, che può essere migliore grazie a questo annuncio, alla presenza dei giovani, alla diffusione della speranza”.

(di Sabina Leonetti – foto concesse gentilmente da don Matteo Calvaresi)

23 Settembre 2025
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