Acireale: impegno per l’ambiente per riaccendere la speranza
Con don Orazio Tornabene andiamo a conoscere le numerose attività realizzate dalla diocesi per far crescere la consapevolezza dell'appartenenza all'Europa, le opportunità dell'essere nel cuore del Mar Mediterraneo e soprattutto le responsabilità comuni per la salvaguardia dell'ambiente che ci è stato affidato. Un incontro a Malta (nella foto) e poi convegni, progetti didattici, orti sociali e perfino una "tombola vegetale".
Cittadinanza attiva, sostenibilità ambientale e turistica nel Mare Nostrum, il nostro Mediterraneo. Sono i temi al centro di un’iniziativa promossa dall’Unione Europea che nei mesi scorsi ha visto la firma di un protocollo d’intesa tra Malta e la Sicilia. Tra i partecipanti anche la diocesi di Acireale, presente con una sua delegazione per testimoniare il proprio impegno per un’Europa più inclusiva e sostenibile, portato avanti dalle parrocchie e anche insieme al Liceo Statale Archimede di Acireale.
“L’evento – spiega don Orazio Tornabene, responsabile dell’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Acireale – è stato organizzato da Marta Ferrantelli di Europe Direct, di cui siamo partner con la Fondazione Città del Fanciullo, insieme a Europe Direct di Gozo e La Valletta, e ha rappresentato un momento storico per la collaborazione tra Sicilia e Malta, due territori uniti dal Mediterraneo, crocevia di culture e scambi commerciali. Le tematiche affrontate hanno riguardato la transizione ecologica, l’efficientamento energetico e la promozione di un turismo responsabile per mitigare l’inquinamento marino, tutti argomenti sostenuti anche dal nostro vescovo Antonino Raspanti. Da tempo formiamo i nostri giovani a 360 gradi: la diocesi sposa l’impegno di ogni battezzato e cittadino per essere costruttori di speranza, che è il motto scelto da Papa Francesco per il Giubileo. La cittadinanza europea tuttavia deve essere percepita meglio: a livello regionale registriamo una certa frammentazione”.
“La rete Europe Direct – aggiunge Marta Ferrantelli, responsabile della sede di Trapani dell’associazione – è costituita da 44 uffici territoriali di informazione sull’Europa e si occupa di dialogare con i cittadini di tutti i territori di riferimento, informandoli di iniziative e opportunità che l’Europa offre loro. La tutela ambientale è un tema che ci sta a cuore e innesca un percorso di cittadinanza attiva che è fatto di azioni concrete. Il vescovo di Acireale è uno degli artefici di questo meccanismo virtuoso, che è un modello di sviluppo articolato di attività imprenditoriali accomunate da alcuni valori: solidarietà, diritti umani, fratellanza e coesione tra i popoli, rispetto delle differenze, matrice cristiana nella nostra identità europea. La diocesi, con la Fondazione Città del Fanciullo, incarna questi principi valorizzando risorse economiche e talenti giovanili. In quel di Malta non abbiamo solo firmato un documento; la questione ambientale diventa sociale quando i comportamenti non sono coerenti con gli obiettivi di tutela. Il mio ruolo ad Acireale è anche quello di curare i rapporti con le istituzioni scolastiche, in particolare con il Liceo Statale Archimede, che ha diversi indirizzi e funge da monitoraggio civico”.
Tra le molte attività organizzate, a maggio si è celebrata la Festa dell’Europa, in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Schuman, atto fondativo del sogno di un’Europa unita, con il patrocinio del Comune di Acireale. La giornata si è aperta con un coinvolgente flashmob a tema europeo, seguito da un convegno che ha visto la partecipazione attiva di numerosi studenti. L’iniziativa ha voluto promuovere il valore della cittadinanza attiva e partecipata, sottolineando l’importanza di costruire un’Europa non solo economica, ma anche politica e solidale, fondata sulla pace, il rispetto e l’alleanza tra i popoli. Tra i relatori anche il vescovo Antonino Raspanti, che ha offerto una riflessione sul ruolo dell’Unione Europea oggi. “Avvertiamo una crisi dell’Unione e, più in generale, della democrazia – ha affermato mons. Raspanti -. I giovani sembrano disinteressati e questo è un pericolo per il futuro. Il sistema democratico si basa sulla partecipazione attiva: è fondamentale riscoprire e condividere i valori fondanti dell’Europa per evitare il ritorno a derive totalitarie. La libertà si esercita nel rispetto delle leggi e attraverso un maggiore rigore etico. Dove regnano confusione e ingiustizia, si apre la strada alla forza e alla violenza, che lasciano ferite profonde”.
In diocesi anche il cammino sinodale sta prendendo seriamente in considerazione le tematiche ambientali. Il referente del cammino, Alfio Pennisi, sta completando il percorso di studi in teologia morale proprio con una tesi sull’ecologia integrale. “Due immagini rappresentano il nostro stile – commenta Alfio -: la Terra non ha risorse infinite e l’essere umano non può dividersi da lei. Ci stiamo sforzando di lavorare in sinergia con la Caritas e la pastorale sociale e del lavoro, incontrandoci in piccoli gruppi, veri laboratori didattici. Questo impegno ha iniziato a portare i primi frutti nelle parrocchie, dove sono nati orti botanici, come il Giardino della Vita, piantando alberi di melograno e mandorlo ad Aci Catena, oppure l’orto sociale “Laudato si” della parrocchia Cuore Immacolato di Maria ad Acireale. Abbiamo perfino realizzato una tombola tutta speciale, a Natale, la tombola vegetale, organizzata nella parrocchia della Divina Misericordia a San Nicolò. Cerchiamo di dialogare con tutte le generazioni, facendo emergere le domande di fondo su questi temi”.
“Urge creare moltiplicatori di buone pratiche nel territorio – conclude don Orazio -. Ci sorregge la speranza che non esiste alcuna notte che non conosca una fine, un’alba.”
(di Sabina Leonetti – foto gentilmente concesse da don Arturo Grasso)