27 Maggio 2023

Il cuore grande di Salerno: da soli non si va da nessuna parte

Un ventaglio di iniziative che vanno incontro alle necessità degli ultimi, nelle loro multiformi manifestazioni: povertà, solitudine, malattie, profughi da accogliere, violenza di genere da combattere. Insieme al direttore della Caritas diocesana di Salerno-Campagna-Acerno, don Flavio Manzo, andiamo a conoscere questo variegato panorama di solidarietà.

“Giustizia e carità. Promozione dell’uomo attraverso l’amore di Gesù. Sono questi gli obiettivi ai quali lavoriamo ogni giorno. E sappiamo benissimo che per raggiungerli è necessario lavorare in squadra. Agire in rete. Da soli – è chiaro per tutti – non si va da nessuna parte”.

Le parole di don Flavio Manzo – 45 anni, sacerdote dal 2006 e direttore della Caritas di Salerno-Campagna-Acerno dal 2021 – non potrebbero spiegare meglio lo spirito di collaborazione che è alla base delle tante iniziative di solidarietà.

Medicine per tutti

Per chi ha necessità di farmaci ma non può acquistarli, dal 23 marzo 2022 ha preso il via il servizio “Farmaco solidale”. Medicinali, donati alla Caritas da privati e farmacie, vengono ridistribuiti a chi ne fa richiesta.  Tutto questo avviene dopo un colloquio con un centro d’ascolto della parrocchia e sotto la supervisione di personale medico volontario. È possibile così dispensare oltre ai farmaci da banco anche quelli soggetti a prescrizione medica.

Fratello ucraino

La guerra in Ucraina è geograficamente lontana ma non dal cuore di chi si apre alla condivisione, offrendo riparo a chi fugge. “Dal febbraio 2022 a oggi la nostra struttura ha dato accoglienza a circa 140 profughi” – racconta don Antonio Romano, vicario episcopale per la carità. 

“Si tratta prevalentemente di donne e bambini. Un grande aiuto economico ci è stato fornito dall’8xmille della CEI e da contributi di fedeli e Caritas locali. Non possiamo negare che le grandi differenze di cultura, di lingua e di confessione religiosa (la maggior parte dei rifugiati sono ortodossi o protestanti) rendono difficile l’integrazione e l’ospitalità. Molti hanno paura di registrarsi perché temono che farlo possa impedire il ritorno in patria. Ma per noi questa situazione è un banco di prova e non ci scoraggiamo. Oltre ad assistere materialmente queste persone, è necessario essere il più possibile presenti e identificarci con una realtà tanto diversa dalla nostra. È questa la vera carità, quella di cui parla San Paolo”.

Nessuno resti fuori

Accogliere vuol dire diverse cose. E il “Polo della carità” – nato nel 2022 per volontà dell’arcivescovo di Salerno mons. Andrea Bellandi, di don Flavio e di don Antonio – sembra comprenderle tutte. Offre a chi non ha casa ospitalità diurna e notturna, con 40 posti letto disponibili. Un servizio doccia, uno di lavanderia, un ambulatorio medico e la raccolta e distribuzione di indumenti. Nei primi due mesi d’attività sono stati donati ben 400 capi d’abbigliamento.

Ma accogliere è soprattutto essere vicini a chi è solo e donare speranza a chi ha perso la fiducia. A questo scopo vengono svolte nella struttura diverse attività ricreative e di orientamento, in vista del reinserimento sociale.

Sempre nel 2022 la Caritas ha preso direttamente in gestione la mensa per i poveri “San Francesco” che elargisce circa 150 pasti al giorno, ai quali vanno aggiunti quelli distribuiti dalle unità di strada.

“Per noi sfamare un fratello è come accogliere Gesù, che è presente negli occhi di chi ci chiede aiuto. È facile vederlo. Ed è questo il dono splendido che riceviamo secondo l’economia del Signore. Amare – afferma Ilaria Amoroso, responsabile dell’area accoglienza e povertà – non è desiderare di cambiare chi ci è di fronte ma lavorare piuttosto su noi stessi”.  

“Tutto questo è possibile – aggiunge don Flavio – grazie al nostro personale e a circa 60 volontari. Molti ragazzi ci vengono inviati dalle scuole per piccole sanzioni disciplinari o in affido da altri enti pubblici. Ecco, possiamo dire con grande soddisfazione che nessuno di questi giovani interpreta questo impegno come una punizione. Per loro – ci dicono – è un’opportunità di crescita. E spesso tornano a darci una mano coinvolgendo anche amici e familiari”.

Via dalla violenza

Nei locali della Caritas è attivo dal 23 maggio 2022 il “Centro ascolto donna”, uno sportello d’ascolto gestito insieme al Centro Italiano Femminile (CIF) di Salerno, ideato per accompagnare le donne vittime di violenza nel percorso di recupero, che offre loro assistenza spirituale, psicologica e legale.

Generalmente la conoscenza del caso avviene attraverso un colloquio in sede. Ma, per chi preferisce l’anonimato, è possibile ricevere assistenza anche attraverso il cosiddetto “chat bot”, una finestra telematica di dialogo alla quale si accede dallo stesso sito della Caritas.  Da gennaio a maggio 2023 le cosiddette “prese in carico” sono state 30. Gli accessi al “chat bot” sono stati 200.

“Le donne che chiedono il nostro sostegno si sentono in primo luogo smarrite. Non vogliono tornare a casa ma non sanno dove andare. La violenza più diffusa è quella psicologica. Essa tende, in maniera subdola, ad annichilire, a spersonalizzare e a intimorire le vittime. Di conseguenza, noi cerchiamo per prima cosa di far nascere un senso di protezione e, facendo leva sulle risorse personali, una nuova sicurezza”, afferma l’avvocato Anna Maria Cefalo, presidente del CIF e responsabile dello sportello.

“Il recupero è molto più difficile se prima non riusciamo a liberarle dal plagio che le soffoca” – chiosa don Flavio. “Inoltre – riprende la legale – tante di loro  hanno paura delle conseguenze di un processo lungo. Altre magari non denunciano perché temono di rimanere sole. Infatti, purtroppo, molto spesso la persona che denunciano è anche la sola persona che fa parte della loro vita.  Non dobbiamo dimenticare – conclude – che molte di queste vittime di violenza cercano anche il recupero morale e spirituale del proprio marito o compagno. Sì, del proprio carnefice. Questo perché desiderano, più di ogni altra cosa, salvare la famiglia. E con tanta forza morale e altrettanta fede si sforzano di non giudicare e di accogliere l’altro con tutte le sue fragilità. È molto difficile, ma è quello che Gesù ci ha insegnato”.

(di Stefano Nassisi – foto gentilmente concesse dalla Caritas di Salerno)

27 Maggio 2023
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