30 Aprile 2024

In ascolto dei giovani, perché le luci non si spengano

A Caltanissetta una equipe di psicologi, educatori, sacerdoti e laici impegnati sta dando vita ad un progetto di orientamento dedicato alle nuove generazioni, perché non debbano recarsi altrove per poter avere prospettive di futuro. Don Daniele Lombardo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, ci racconta cosa è "Ascolta giovani".

«Ho scelto di rimanere perché credo che ciascuno di noi sia un valore aggiunto per il territorio in cui vive. Se tutti andiamo via, si spengono tante luci. Ognuno di noi può portare gioia e cultura qui dove siamo». Gaia Randazzo ha 35 anni, vive e lavora a Caltanissetta. Il comune nell’entroterra siciliano, che conta poco meno di sessantamila abitanti, ha grossi problemi di disoccupazione e di disagio giovanile. Eppure, qualcosa sta cambiando, grazie anche all’impegno della Pastorale giovanile diocesana, di cui Gaia è tra i responsabili laici.

«Stiamo lavorando a un progetto che si chiama Ascolta Giovani che, come dice il nome, indica la volontà di mettersi in ascolto delle nuove generazioni. È fatto di accompagnamento, cura, presenza. L’idea è quella di farci compagni di strada dei ragazzi del nostro territorio – sostiene Gaia –. Intercettiamo nei giovani un alto senso di smarrimento, confusione, perché sentono tante voci discordanti che provengono da chi li circonda. Anche nella società i punti fermi si sono andati trasformando e sono in continuo cambiamento, ogni giorno. Come Chiesa vogliamo continuare ad esserci e metterci al loro passo, a far sentire loro che non sono soli. Vogliamo rendere i ragazzi protagonisti della propria vita e della vita della Chiesa».

Il progetto «è ancora in una fase preliminare», spiega don Daniele Lombardo, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile. In pratica, attraverso un’applicazione per lo smartphone, i ragazzi potranno «mettersi in contatto con un gruppo fatto di persone competenti come psicologi, educatori, sacerdoti, laici impegnati ai quali potranno chiedere aiuto». Tutto «nasce dall’osservazione del nostro territorio – prosegue il sacerdote – che presenta molte criticità per quanto riguarda i giovani. Come tasso di suicidi tra gli under 30, ad esempio, abbiamo numeri più alti della media nazionale. Poi ci sono episodi di dipendenze e problemi di lavoro, con conseguente emigrazione di tanti ragazzi. Tutte queste problematiche vanno intercettate e ascoltate».

Se in prima linea ci sono la Pastorale giovanile e la Caritas diocesana, è vero anche che «tutta la comunità diocesana è in qualche modo coinvolta nel progetto», precisa don Lombardo. «Ascolta Giovani è una sorta di missione permanente – continua il direttore dell’Ufficio diocesano –, una missione tradizionale che consiste nell’andare a cercare i giovani nei luoghi dove si ritrovano e anche all’interno del digitale, perché ormai il digitale è un luogo di incontro privilegiato per i ragazzi». Accanto all’app restano, dunque, i momenti di incontro dal vivo. «Abbiamo fatto tre missioni nelle nostre scuole in passato e una quarta l’abbiamo finita poco tempo fa, una missione popolare non a scuola ma nei paesi della zona, per incontrare i giovani e ascoltarli – racconta Gaia –. L’errore che spesso si commette nella società di oggi, secondo me, è che si parla troppo e si ascolta poco; invece, noi proviamo a metterci accanto ai ragazzi, in ascolto. E noi per primi siamo tornati arricchiti ed edificati».

Per animatori ed educatori, poi, l’Ufficio per la pastorale giovanile di Caltanissetta propone molti momenti formativi, per imparare come ascoltare coloro a cui si avvicinano. «Curiamo molto l’aspetto della vita spirituale dei ragazzi – conclude Gaia –, facciamo esercizi spirituali con il nostro vescovo, ogni anno tre giorni in cui ci riuniamo, riflettiamo sulla Parola che diventa esperienza di vita. Questa è una cosa molto importante per noi, perché vediamo che i ragazzi hanno sete di Dio e di spiritualità».

(di Giulia Rocchi – foto gentilmente concesse da don Daniele Lombardo)

30 Aprile 2024
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