31 Agosto 2022

La gioia della fede ritrovata e la gratitudine a tanti sacerdoti

Una lettera, tra le tante che riceviamo ogni giorno in forma cartacea o digitale. Stavolta, però, con l'autorizzazione a pubblicarla per condividere con tutti la profonda gratitudine nei confronti dei sacerdoti, per la fede ritrovata a distanza di anni. "Quando è il momento giusto - ci scrive Stefano - la pecorella torna all'ovile"...

Mi chiamo Stefano e voglio dare la mia testimonianza; forse comune, ma non scontata.
Ho 48 anni e guardando indietro mi accorgo che Dio nella mia vita è stato sempre presente. Sono stato cresciuto nella fede cristiana da due genitori praticanti. Sono stato un cattolico praticante fino all’età di 19 anni. Ho il ricordo delle due parrocchie che ho frequentato da bambino e le contese per accaparrarsi la tunica con le due bande rosse laterali per fare il ministrante. Ho il ricordo dei Missionari del Preziosissimo Sangue che mi hanno offerto momenti di formazione unici, che ancora ricordo.
Poi ho cominciato a lavorare e le preoccupazioni mi hanno fatto pian piano allontanare dalle cose buone imparate negli anni della formazione. Ho continuato a sentirmi cattolico ma pregavo poco e andavo a messa ancora meno. Nel frattempo mi sono sposato e sono diventato papà. L’identità cristiana era comunque rimasta e per nostra figlia io e mia moglie abbiamo scelto il battesimo, e poi gli altri sacramenti. Così inizialmente mia moglie e mia figlia hanno incominciato nuovamente a frequentare la parrocchia e io andavo solo la domenica. Sentire la Parola e l’omelia mi ha pian piano fatto tornare in mente tutti i sacerdoti che ho conosciuto, con i loro insegnamenti, e mi ha fatto capire che l’inquietudine che avevo sentito durante tanti anni era dovuta al fatto che mi ero perso ed avevo perso il significato delle cose buone della vita.
Così da circa 4 anni frequento nuovamente la parrocchia con costanza e cerco di fare tesoro della Parola e di applicarla nella vita di tutti i giorni. Il lavoro dei sacerdoti è assolutamente importante e forse in questi tempi, in cui si pensa di poter comprare tutto e che l’appagamento materiale possa soddisfare ogni bisogno, lo è ancora di più.
Io ho conosciuto tanti sacerdoti e sono le persone che hanno scelto di donare la loro vita per la comunità. Non esiste amore più grande di questo: dare la propria vita per gli altri.

Noi siamo una famiglia monoreddito, ma sosteniamo economicamente varie associazioni benefiche sia religiose che laiche, diamo il nostro contributo economico alla parrocchia e ogni settimana portiamo qualche alimento per la Caritas, partecipando ad alcuni gruppi parrocchiali.
Piccole cose. Quello che si riceve con l’ascolto della Parola è sempre molto di più di quanto si riesca a dare.
Voglio ringraziare la rivista Sovvenire perché è una testimonianza continua delle cose buone che fa la Chiesa cattolica ed un invito costante alla riflessione e alla preghiera. Il lavoro dei sacerdoti e di tutti gli operatori pastorali porta buoni frutti e,

quando è il momento giusto, la pecorella smarrita ritorna all’ovile.

Grazie,
Stefano Lo Pilato

31 Agosto 2022
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