17 Marzo 2022

Tanta gratitudine, un ricordo e un pizzico di poesia

Ancora lettere, ancora doni che riceviamo e desideriamo condividere. Gratitudine che chiede di rimanere anonima; ricordi di chi dopo una vita a servizio della Chiesa è tornato alla casa del Padre; poesia che nasce dal cuore e si esprime attraverso la carta e la penna. E fa bene al cuore di chi la riceve.

“Pregate per me, che sono vicina al traguardo. Spero in Dio”. La chiameremo semplicemente Maria, perché desidera rimanere anonima, questa donna di 86 anni (vedova da 8 e senza figli) che ci ha scritto, condividendo un po’ della sua vita con noi. Sente ogni giorno al telefono le sue sorelle, una nipote il sabato le porta la spesa e lei passa le giornate nella lettura e nella preghiera. E poi fa la maglia, realizzando capi per il mercatino della parrocchia. Ha scelto di essere al fianco dei sacerdoti – ci scrive – “perché è un dono di Dio esserlo; perché ho bisogno della misericordia e grazie a loro la trovo; e poi perché ho due cugini missionari, un sacerdote e una suora, che sono un esempio”.
Ormai in chiesa non può andare più, per via delle gambe che non la reggono, ma il suo parroco va a trovarla e Maria sente “l’aiuto di Gesù, la sua protezione, il suo amore”.
E adesso sentirà anche il nostro, e quello degli altri donatori che leggeranno queste sue righe.

Poi ci ha scritto anche un’altra Maria, da Grottaglie (TA), per ricordare un sacerdote, don Cosimo Spagnulo, che nello scorso mese di febbraio è tornato alla casa del Padre, all’età di 85 anni. Il grande dolore per il distacco lascia il posto al ricordo di un uomo “gentile, disponibile, sensibile e pronto ad aiutare tutti in tutto”. 
“Mi sostiene il pensiero – conclude Maria – che Dio Onnipotente gli abbia spalancato le sue braccia e che ora don Cosimo viva al Suo cospetto, come ha sempre predicato durante il suo ministero”.

Ma nella nostra generosa comunità di donatori c’è anche chi si cimenta nella poesia, come Donatella, dall’Umbria. Vogliamo dare spazio anche alle sue parole, vergate in bella grafia su una lettera che ci è giunta qui in redazione. Ecco la sua dichiarazione d’amore verso i sacerdoti, ai quali da molti anni è generosamente vicina sostenendoli e aiutandoli.

Amo i sacerdoti perché, come Gesù, si fanno carico dei nostri peccati, con  misericordia.

Soffrono per noi e con noi, e ci indirizzano verso il bene.
Danno valore a ciò che veramente vale, non seguono lo spirito del mondo
ma lo Spirito di Dio.
Sanno fare discernimento e sono un rifugio quando c’è bisogno di un consiglio.
Sono belli dentro perché amano Gesù e parlano continuamente con Lui.
Grazie a loro, di Lui noi ci nutriamo: unico modo per salvarci”.

Un bel segno di stima verso i nostri sacerdoti e per loro certamente un’impegnativo programma di vita. Ma siamo certi che già fanno tutto quel che possono per metterlo quotidianamente in pratica. Grazie anche a Donatella, e a chi continua a condividere con noi (e con tutti voi) le motivazioni che ci spingono ad essere sempre più “uniti nel dono”.

17 Marzo 2022
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