20 Dicembre 2022

Tiziano, Tintoretto, Veronese: una bellezza che schiude il cuore

Cinque capolavori del Rinascimento veneto che “escono” dalle chiese di Venezia per mostrarsi al mondo. Sono le opere protagoniste de “I Colori delle Fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, esposizione aperta fino al 5 marzo 2023 nel Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo.

Cinque capolavori del Rinascimento veneto che “escono” dalle chiese di Venezia per mostrarsi al mondo. Sono le opere protagoniste de “I Colori delle Fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, esposizione organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Intesa San Paolo con il supporto di MondoMostre, aperta fino al 5 marzo 2023 nel Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo.
“L’idea ci è nata da una richiesta di prestito particolare, come quella proveniente da Cuneo– spiega Don Gianmatteo Caputo, Delegato patriarcale per i beni culturali ecclesiastici e curatore della mostra insieme al professor Giovanni Carlo Federico Villa – ci ha ispirato la possibilità di valorizzare uno spazio, come quello del Complesso Monumentale di San Francesco, che era una ex chiesa”. “Abbiamo deciso di fare una mostra con pochi artisti, tre, Il Veronese, Tiziano e il Tintoretto – prosegue don Caputo, architetto – poche opere, cinque, tutte realizzate in un arco di tempo brevissimo, tra il 1560 e il 1565”.

La scelta, a livello tematico, è stata legata a una specifica visione. “Abbiamo incluso opere – spiega il delegato patriarcale – che rappresentano i cinque Misteri, i punti cardine della vita di Gesù”.

I cinque dipinti, il “Battesimo di Cristo” proveniente dalla Chiesa del Redentore e la “Resurrezione” dalla Chiesa di San Francesco della Vigna, entrambi del Veronese, l’“Annunciazione” del Tiziano “prestata” dalla Chiesa di San Salvador e la “Crocifissione” e l’“Ultima cena” di Tintoretto conservate rispettivamente nelle chiese di Santa Maria del Rosario detta dei Gesuati e in quella dei Santi Gervasio e Protasio, sono stati allestiti in maniera particolare. “Come curatori – dice don Caputo – non abbiamo voluto utilizzare didascalie, ma abbiamo accompagnato la visione del dipinto con i brani del Vangelo a cui gli episodi raffigurati sono ispirati. In più abbiamo posto le opere a un’altezza diversa dal solito e soprattutto abbiamo pensato a una modalità di fruizione che utilizzando l’uso della luce consente a chi visita la mostra di cogliere al meglio alcuni particolari, soffermandosi sul dipinto di più di quanto farebbero in altri contesti”. Una serie di accortezze, frutto di una grande attenzione al dettaglio, che ha uno scopo ben preciso. “L’idea di creare un percorso – dice don Gianmatteo Caputo – ha il fine di far vivere al visitatore un’esperienza, un cammino di paraliturgia, perché le grandi opere d’arte nelle chiese sono sempre create e pensate in funzione delle azioni liturgiche”. “Volevamo – conclude il delegato patriarcale – valorizzare questi capolavori grazie a un contesto particolare”.

Tra le opere esposte a Cuneo, c’è l’”Annunciazione” di Tiziano, il dipinto che apre il percorso espositivo. “La bellezza è lo splendore del Vero – spiega Don Roberto Donadoni, parroco della Chiesa di San Salvador dove il quadro abitualmente si trova – e come diceva Dostoevskij non si può vivere senza di lei”. “Anche per questo sono contento che questo dipinto possa essere visto anche da chi non può venire nella nostra città – spiega il sacerdote di origine bergamasca –.

Spero sia l’occasione per le persone di trovare il nesso tra bellezza e Verità, un collegamento spesso dimenticato”.

Per don Roberto la bellezza ha un grande potere. “Colpisce, ci richiama al destino ultimo, ci dà il coraggio di vivere – racconta – quando sono di fronte a un’opera d’arte, come l’Annunciazione di Tiziano, mi chiedo: cosa c’entra con me?”. Un’arte che parla. E non solo ai credenti. “La bellezza – argomenta il sacerdote – smuove, spinge a uscire dalla quotidianità e schiude il cuore”. Un mezzo di comunicazione universale e sempre attuale, nonostante la modernità. “Il bello è la cifra del Mistero, richiama sempre al trascendente”. Una bellezza, che i visitatori potranno ammirare a Cuneo fino a marzo 2023.

di Roberto Brambilla
(foto Loris Salussolia)

20 Dicembre 2022
raccontaci

Hai una storia da raccontarci?

Condividi la tua esperienza, ti potremo contattare per saperne di più.

Iscriviti alla nostra newsletter