16 Febbraio 2021

Verona: quel che è rimasto aperto grazie ai giovani e a Mons. Gino Zampieri

Mons. Gino Zampieri, direttore della Caritas diocesana di Verona, ci racconta di come, con l’aumento di cittadini in emergenza alimentare, sia esplosa anche la solidarietà. Soprattutto tra i giovani liceali e universitari.
VERONA DAGLI EMPORI AI CENTRI ASCOLTO

“È stata una vera e propria moltiplicazione dei pani”. Sceglie un’immagine evangelica mons. Gino Zampieri, direttore della Caritas diocesana di Verona, per descrivere l’anno appena alle spalle, guardando ai mesi che verranno. “Non mi riferisco solo ai beni materiali, ma anche al tempo e al lavoro donato dalle persone, soprattutto giovani – spiega – In molti casi hanno sostituito in prima linea gli anziani, per cui un eventuale contagio sarebbe stato più rischioso”. Con l’aumento di cittadini in emergenza alimentare, è esplosa anche la solidarietà: donazioni raddoppiate e l’arrivo di decine di nuovi volontari. Don Gino, 57 anni, proprio un anno fa durante il lockdown, è diventato responsabile del grande polmone solidale della Chiesa scaligera. Il suo lavoro pastorale è servire i più fragili e annunciare il Vangelo con la testimonianza. In tanti hanno fatto un passo avanti: “soltanto a Verona si sono uniti a noi 75 giovani, anche chiamando gli amici con il passaparola sui social media. Ci sono liceali, universitari e coetanei che, perso il lavoro a causa della pandemia, hanno deciso di aiutare. Così i volontari in diocesi sono diventati oltre 700, più altri 421 negli Empori della solidarietà, i ‘supermercati’ Caritas della spesa gratuita, aperti alle famiglie bisognose segnalate dai parroci.

“Solo grazie a loro abbiamo potuto tenere aperti tutti i nostri 10 market solidali, distribuendo 466 tonnellate di alimenti e  aiutando 6.243 persone – prosegue don Zampieri – I nostri 55 Centri d’ascolto hanno consegnato la spesa a domicilio a chi non poteva uscire di casa: anziani, persone con disabilità o in quarantena. Un enorme lavoro coordinato dai volontari più esperti, nostra risorsa imprescindibile, a fianco delle nuove leve”. Dopo essere stato per 12 anni l’economo della Caritas veronese, a don Gino lo scorso aprile è stato chiesto un passo ulteriore nel dono di sé e nel servizio: “Ho cercato di avvicinarmi al nuovo incarico  in Caritas – ci confida – valorizzando al meglio il lavoro dei volontari e per farlo devo anzitutto imparare dalle loro esperienze. La carità testimoniata – scandisce – è la strada maestra dell’ evangelizzazione: la Parola del Signore diventa visibile quando portiamo i pesi gli uni degli altri nelle opere di misericordia. È la ragione profonda del nostro servire”. Tra i senior, da 15 anni nello staff Caritas, c’è Barbara Simoncelli, referente dell’area progetti e coordinamento: “Mi sento fortunata. Lavorando qui – spiega – ho abbattuto il confine tra la mia vita spirituale e quella lavorativa, vivendo in pienezza quel che celebro nella liturgia. La forza della carità quotidiana fa vivere da vicino il Vangelo, così anche nei momenti più difficili riesco a trovare la gioia aiutando chi soffre”. Tra le nuove leve si è fatto avanti anche Erik Osei, cuoco professionista, che durante il lockdown ha vissuto il trauma della cassa integrazione. Ma non si è perso d’animo e invece di rimanere inattivo oggi dona il suo aiuto: “Genitori e  insegnanti mi hanno cresciuto nei valori cristiani – spiega – E quello che mi è successo a causa della pandemia mi ha fatto capire che quanto avevo ricevuto da loro, non è andato perso. Ne sono davvero felice”. Dà una mano anche Giovanni Parise, ingegnere informatico. Per la Caritas si occupa dei corsi di formazione per i volontari e per chi cerca lavoro: “poter essere utile agli altri in questo momento con la mia esperienza professionale è più di una soddisfazione personale – assicura – In qualche modo senti il Signore più vicino”.

(testo di Stefano Nassisi)
 
 
16 Febbraio 2021
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