Trapani: nei giovani la speranza di Fontanelle
La parrocchia del Santissimo Salvatore, nel popolare quartiere trapanese di Fontanelle Sud, sta investendo moltissimo nelle attività per i più giovani, soprattutto da quando, nel 2017, alla guida della parrocchia è arrivato don Fabio Pizzitola. Ma il motore di tutto, nel silenzio, è l'adorazione perpetua: 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, grazie al coinvolgimento di 300 volontari.“Noi stiamo cercando di costruire una comunità che sia casa per tutti, tutti i giorni”. Così don Fabio Pizzitola, 43 anni, parroco delle chiesa del Santissimo Salvatore di Trapani, traccia l’orizzonte della sua missione pastorale iniziata nel 2017 a Fontanelle Sud. “La nostra parrocchia – spiega il sacerdote, responsabile anche dell’Ufficio Catechistico Diocesano – si trova in un quartiere di periferia popolare, creato a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta con il trasferimento in questa zona di famiglie provenienti dal centro storico, spesso con situazioni di marginalità sociale ed economica, a cui con il passare del tempo si sono uniti anche nuclei famigliari con storie meno problematiche”.
In questo contesto (“la parrocchia è attaccata alle case popolari” specifica don Fabio), il sacerdote ha cominciato a costruire pezzo per pezzo, giorno dopo giorno, insieme ad altre realtà già presenti, come il Rinnovamento nello Spirito e l’Azione Cattolica. “Nel solco della nuova evangelizzazione – dice il 43enne – la nostra idea è stata quella di creare differenti percorsi, nell’ottica di una catechesi per la vita, non solo finalizzata ai sacramenti e che parta dalle grandi domande di senso”. Tra le prime proposte, quella dell’Adorazione Eucaristica perpetua.
“La nostra chiesa è aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette
– racconta don Pizzitola – e per rendere possibile l’Adorazione ci sono 300 persone che dedicano un’ora del loro tempo a questa iniziativa”.
Un segnale di presenza e di speranza nel quartiere, a cui si è accompagnato un intenso lavoro per coinvolgere nella comunità tutti, in particolare i giovani. “Nel luglio 2022 – spiega don Fabio – abbiamo deciso di organizzare con gli adolescenti, le catechiste e i giovani della parrocchia un mini oratorio estivo”. “Per una settimana – ricorda il sacerdote – abbiamo proposto giochi, attività varie e momenti di riflessione e abbiamo avuto un buon riscontro da parte dei ragazzi”.
Un’esperienza positiva che è stato il primo passo di un percorso.
“Dopo l’oratorio estivo abbiamo pensato di avviare un oratorio invernale
– spiega don Pizzitola – siamo partiti organizzando un doposcuola dove due volte a settimana professori in pensione, catechisti e volontari danno una mano nel fare i compiti, oltre ad aprire la parrocchia anche il sabato pomeriggio”. Nel solco di questa esperienza e confortati dall’interesse nell’estate 2023 è stato organizzato un GREST di due settimane. “Siamo partiti dal tema utilizzato dagli oratori della Lombardia “TuXTutti” – racconta il sacerdote – ma l’abbiamo costruito e personalizzato insieme agli animatori che hanno partecipato in un percorso che è durato mesi. In particolare ci siamo concentrati sulla figura di Fratel Biagio Conte, facendola conoscere ai più piccoli attraverso una serie di attività”.
Tra chi ha accettato la sfida del sacerdote siciliano c’è Andrea Genovese, 26 anni. “Sono cresciuto in parrocchia – racconta – ma dopo esserne uscito per qualche anno, mi sono riavvicinato grazie a don Fabio”. “A me è piaciuta la sua intenzione di coinvolgere i ragazzi del nostro quartiere – aggiunge l’animatore –. Spesso vengono da situazioni di disagio e con famiglie poco presenti o assenti. Per me aiutarlo è un piacere, ma anche un po’ un dovere”. Una strada difficile, in cui gli educatori dell’oratorio sono partiti da cose semplici. “Abbiamo cominciato con il gioco, mettendo per esempio il tavolo da ping pong– afferma Andrea –. Facevamo una preghiera all’inizio, poi mano a mano abbiamo inserito altri elementi più legati all’aspetto religioso”.
Attraverso questi strumenti don Fabio e gli animatori hanno costruito un rapporto con i bambini e le bambine del gruppo. “Hanno cominciato a vederci come un punto di riferimento – racconta con un pizzico di orgoglio Andrea – e ci siamo accorti che spesso ci cercano, anche perché si nota in loro una mancanza di affetto. È bello vedere come anche alla S. Messa magari ci cerchino per vedere cosa fare”. Un percorso con i ragazzi che ha rinforzato anche il legame tra gli animatori, una ventina, dai 14 ai 27 anni, per i quali ad ottobre 2023 è stato organizzato un pellegrinaggio a Lourdes. “Per molti di loro si tratta della prima volta su un aereo e fuori dall’Italia– conclude Andrea Genovese –: un’esperienza, quindi doppiamente formativa”.
Per poterla realizzare è stata lanciata nella comunità una campagna di autofinanziamento, per dare a questi giovani la possibilità di continuare un cammino cominciato grazie alla tenacia di don Fabio.
(di Roberto Brambilla / foto gentilmente concesse da don Fabio Pizzitola)