17 Novembre 2022

Buon appetito! Riconoscerci affamati, mantenere il cuore grato

Anticipiamo online la seconda puntata del nuovo ciclo di riflessioni che il card. Angelo De Donatis, Vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma, regala al nostro sito e ai lettori della rivista "Sovvenire". Cinque appuntamenti per riscoprire la straordinaria forza della preghiera nelle piccole cose di ogni giorno.

Pare che il nuovo galateo suggerisca come inappropriato augurare a tavola “buon appetito”, perché nell’antichità, tra i nobili, il primo scopo di chi si riuniva per la mensa non era quello di sfamarsi, ma di stringere formali alleanze di interesse; non bisognava dunque augurare di avere troppa fame, perché il cibo non era in fondo che l’occasione per altri scopi!

Mi piace pensare però che tra noi cristiani “non è così”, ed è bello anche augurarsi di avere fame, per non rischiare di essere già sazi, dimenticando di desiderare, chiedere, ringraziare! Quando ci sediamo a mensa, noi vogliamo infatti non dare per scontato il pane che mangiamo e, nel simbolo del pane, tutto ciò che di materiale e spirituale costituisce l’alimento della nostra esistenza. E anche le relazioni che intendiamo stabilire intorno alla mensa che condividiamo vorrebbero essere all’insegna della gratuità e della reciproca benedizione. Nei Vangeli sono raccontate molte “mense” vissute da Gesù, che sono diventate occasioni per accogliere e lasciarsi accogliere dagli amici, come a Betania, per donare il perdono, come per Zaccheo e Matteo, o come segno del dono supremo di se stesso nell’ultima cena con gli apostoli. Anche le nostre mense dovrebbero riscoprire questa sincerità, questo scambio di affetti, di dialogo, di narrazione della propria esistenza.

La preghiera prima e dopo i pasti ci può aiutare a sintonizzarci su questa lunghezza d’onda. Anzitutto, noi riconosciamo che il Signore ogni giorno ci benedice con la sua Provvidenza, si prende cura di noi attraverso i suoi doni. Per questo continuiamo ad invocare il suo aiuto, perché questa benedizione si possa estendere a tutti i poveri, anche attraverso la nostra capacità di condivisione. Solo così potremo “prendere i pasti con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio” (At 2,46).

Sarà importante allora augurarci “buon appetito”, chiedendo al Signore la grazia di riconoscerci sempre bisognosi, perché solo chi sa di non avere è pronto a ricevere e mantiene un cuore umile e grato; solo chi è mancante potrà essere riempito e solo chi ha fame sarà saziato.

Angelo card. De Donatis


Leggi la prima tappa: 
“Bentrovato! Incontrare il nostro Dio nel quotidiano“

LEGGI ANCHE LE TAPPE DEL PRIMO PERCORSO:
Prima tappa:
“Quando pregate dite:Padre“
Seconda tappa: “Quando pregare? Sempre!”
Terza tappa: “Perché pregare?”
Quarta tappa: “Come pregare?”
Quinta tappa: “Dove pregare?”

17 Novembre 2022
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