In scena con Favino la redenzione del rione Sanità
'Nostalgia', di Mario Martone con Pierfrancesco Favino, è un’italianissima storia di amicizia, errori e redenzione che ha conquistato quattro Nastri D’Argento e per un soffio ha mancato la nomination all’Oscar 2023 come miglior film straniero. Tre ragioni per guardarlo.Se ancora non avete visto Nostalgia, il film di Mario Martone presentato a Cannes nel 2022 e unico film italiano candidato agli Oscar 2023, non perdete l’occasione di farlo (al momento è disponibile su una piattaforma di streaming online).
Perché il protagonista, un emigrato napoletano di nome Felice che torna alla sua città e da sua madre dopo 40 anni, è magistralmente interpretato da Pierfrancesco Favino.
Perché il film è un affresco di Napoli che ne esalta la meravigliosa complessità, senza sconti.
Perché, accanto al protagonista che fa finalmente i conti con la propria storia e la propria coscienza, c’è il personaggio chiave di don Luigi, e con lui tutti i giovani del quartiere Sanità che frequentando la sua parrocchia rendono visibile a Felice/Favino la possibilità del cambiamento e della redenzione.
E questa è la storia vera nella storia inventata. Se infatti Nostalgia è tratto dall’omonimo libro di Ermanno Rea, per interpretare la figura di don Luigi, l’attore napoletano Francesco Di Leva si è ispirato al vero don Antonio Loffredo.
“Ma come un prete?”, si era chiesto Di Leva, 44 anni, quando il regista Martone gli aveva proposto il ruolo. Pensava a un anziano sacerdote, una figura di saggio, che sentiva poco vicina alla propria natura. E invece… “Avevamo una figura a cui ispirarci – racconta l’attore in un’intervista – è don Antonio Loffredo, che è stato disponibilissimo, una guida nel mio avvicinamento spirituale. Che poi la Chiesa è fatta di uomini, questo è quello che dovremmo capire, questo è quello che ho trovato alla Sanità, degli uomini che lavorano per il prossimo, qualcosa di molto essenziale, non c’è la pressione di una istituzione lontana da noi, è una Chiesa con la porta sempre aperta h24”.
Ecco qui una clip per vedere il sacerdote creato dalla pellicola che, assieme a Pierfrancesco Favino, cerca di offrire una possibilità a un ragazzo del quartiere:
E qui un video che racconta il ruolo che ha giocato il vero don Antonio Loffredo nel Rione Sanità, anche attraverso la voce dei ragazzi a cui ha insegnato che si può credere “nell’inaudito, nell’inaspettato”.
La scheda del film curata dalla CNVF della CEI
FOTOGALLERY: la parrocchia del Rione Sanità tra realtà e finzione
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